5 Settembre 2022

Condotta anti sindacale: il tribunale condanna un’azienda

Non ha permesso l'organizzazione e lo svolgimento di un'assemblea sindacale. La replica dell'azienda


Condannata per condotta anti sindacale per non aver consentito la convocazione e lo svolgimento di un’assemblea. E’ quello che ha deciso il tribunale di Pistoia nei confronti della Vichi
focus srl di Agliana, un centro rammendo con un centinaio di dipendenti che lavora molto anche con aziende pratesi. Cgil, Cisl e Uil si sono rivolte al tribunale dopo che i tentativi di indire
l’assemblea sono falliti. Al centro del contendere la convocazione che i sindacati avrebbero inizialmente deciso per il 9 maggio, ma che nei fatti non si è mai concretizzata. Cgil Cisl e Uil hanno
avvisato l’azienda il 4 maggio, con 5 giorni di anticipo, ma di fronte alle rimostranze dell’azienda (che ha addotto il troppo lavoro, il poco preavviso e il fatto che non fosse stata concordata
con la proprietà), i sindacati l’hanno spostata al 12. Anche la seconda data però non è andata bene all’azienda, che avrebbe ostacolato l’organizzazione, e così i sindacati si sono rivolti al
tribunale, che ha dato loro ragione.
“Il giudice ha ristabilito l’ordine e ha spiegato che intanto l’assemblea non è soggetta a nessun diritto di autorizzazione o concessione da parte dell’azienda, ma è un diritto garantito e
incondizionato – ha detto il segretario della Filctem Cgil di Prato e Pistoia Massimiliano Brezzo – che sull’ordine del giorno non ci possono entrare, che lo stesso ordine del giorno dell’assemblea non era generico ma specifico e ha stabilito che – siccome l’azienda continuava a ribadire che aveva il diritto di concordare con noi l’assemblea – c’era l’attualità del comportamento anti sindacale perché se non fosse stata condannata avrebbe ripetuto lo stesso atteggiamento”.
L’assemblea – che presto sarà finalmente convocata – avrebbe dovuto svolgersi per affrontare la questione relativa alla corretta applicazione del contratto nazionale, che secondo i sindacati
l’azienda non avrebbe applicato a partire dal 2017. Il timore dei sindacati è legato al fatto che, trascorsi i 5 anni, la questione possa cadere in prescrizione. Nel frattempo l’azienda ha
provveduto al ripristino delle giuste condizioni contrattuali, ma la situazione pregressa resta da sanare.
“Abbiamo richiesto che venisse ristabilito il diritto dei lavoratori al confronto col sindacato nel tentativo di risoluzione di un problema che risale indietro nel tempo – ha specificato Ingrid Grasso
della Femca Cisl Toscana nord – l’azienda da tempo non ottempera alla corretta applicazione del contratto nazionale e dal momento che siamo al limite con la prescizione dei diritti contrattuali
c’è il rischio che si determini una grave perdita di parti importanti della retribuzione. Abbiamo quindi richiesto l’intervento del giudice innanzitutto per ristabilire il diritto fondamentale
alla riunione in assemblea sindacale dei lavoratori, ma anche per poter rimettere sul giusto binario le relazioni sindacali che da sempre hanno contraddistinto col dialogo questa azienda”.

Pronta è arrivata la replica dell’azienda, affidata a Donato Vichi, responsabile del personale: “Negli ultimi due anni abbiamo avuto un calo di fatturato di 3,5 milioni di euro, abbiamo spiegato ai dipendenti che gli adeguamenti contrattuali sarebbero stati ritardati di qualche mese perché non eravamo in grado di garantirli. Piuttosto che licenziare personale abbiamo chiesto un rinvio”. L’azienda spiega che anche sui mancati adeguamenti del 2017 c’è garanzia, avendo rinunciato alla prescrizione. “Tutti gli adeguamenti dovuti e non versati saranno recuperati nel tempo – ha assicurato Vichi.
Quanto all’assemblea Vichi racconta: “Il 4 maggio ci è arrivata una pec dei sindacati che richiedeva un’assemblea per il 9. Abbiamo fatto presente che si tratta di un periodo particolarmente intenso per il lavoro chiedendo di posticiparla a fine maggio inizio giugno.
L’11 maggio i sindacati si sono presentati in azienda per affiggere il foglio che convocava l’assemblea per il 12 e noi siamo rimasti sulla nostra linea. Il giorno stesso i sindacati si sono presentati in tribunale”. L’azienda fa inoltre sapere di avere già presentato ricorso contro la sentenza.