Con l’ostensione del Sacro Cingolo si è conclusa la festa dell’8 settembre 2022, l’edizione della ripartenza. In piazza Duomo, sotto al pulpito di Donatello, dove il vescovo Giovanni Nerbini ha mostrato la preziosa reliquia simbolo della città, sono tornati i pratesi. Negli ultimi due anni le restrizioni dovute alla pandemia avevano interdetto la piazza al pubblico, mentre questa sera l’antica tradizione si è ripetuta secondo le forme consuete e i pratesi, finalmente, sono tornati a vivere a pieno la festa più amata, detta della Madonna della Fiera.
Come prevede il rito, il vescovo Giovanni ha officiato per tre volte l’ostensione, mostrando il Sacro Cingolo mariano dalla terrazza interna, detta del Ghirlandaio, e dal pulpito esterno di Donatello. Si tratta di una cerimonia molto antica, nella quale è riassunto l’affetto e la devozione di un popolo verso la Cintola, arrivata a Prato da oltre otto secoli, nel 1141.
Il cerimoniale prevede che l’ostensione avvenga alla presenza di alcuni testimoni. Questa sera sono stati Michele Coppola, direttore della Galleria di Palazzo Alberti, il gallerista Fabrizio Moretti e Diana Toccafondi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato. Hanno partecipato alla cerimonia il sindaco Matteo Biffoni, il prefetto Adriana Cogode, il presidente della Provincia Francesco Puggelli e il presidente della Regione Eugenio Giani.
Il canto solenne del Te Deum ha concluso il rito con un rendimento di grazie.
Ricordiamo che la Sacra Cintola rappresenta tutta la città perché appartiene congiuntamente al Comune e alla Diocesi di Prato. Ogni anno sono cinque le ostensioni canoniche che si ripetono da secoli: Pasqua, primo maggio (per l’inizio del mese mariano), 15 agosto (Assunzione di Maria), 8 settembre (Natività di Maria) e il giorno di Natale.