Nei giorni in cui la comunità cinese si è rivolta alle istituzioni per chiedere maggiore sicurezza contro la recrudescenza di rapine ai danni di cittadini orientali, si registra un brutto episodio di tentata “giustizia fai da te”. La notte tra mercoledi e giovedi scorso due giovani cinesi, a bordo di un’auto, hanno inseguito un cittadino magrebino a San Paolo sparandogli contro dei piombini con una beretta modello 92 FS, una replica del tutto simile alle armi in uso alle forze di polizia. La scena, che aveva le sembianze di un tentato omicidio, non è sfuggita ad un testimone che ha chiamato la polizia.
Nel giro di poche ore gli investigatori della squadra mobile, grazie alle immagini di videosorveglianza, hanno rintracciato l’auto e i due responsabili. Si tratta di un operaio di 24 anni, naturalizzato italiano con precedenti per resistenza e lesioni e di un 37enne con precedenti per detenzione illegale di arma da fuoco. L’arma a piombini che avevano con sé è stata sequestrata. I due hanno ammesso i fatti contestati spiegando di aver agito in quanto convinti di aver riconosciuto nel ciclista magrebino il responsabile di una rapina commessa ai danni di uno di loro, che sarebbe avvenuta nei giorni scorsi. Rapina che però non risulta essere mai stata denunciata. Entrambi gli autori del gesto sono stati denunciati per tentate lesioni aggravate, detenzione abusiva di arma, porto abusivo di arma ed esplosioni pericolose. La vittima non si è fatta viva e non è stata identificata. Secondo gli inquirenti, gli aggressori non intendevano attentare alla vita del magrebino, non avendo ad esempio messo in atto tentativi di speronamento o investimento, ma la loro condotta è stata comunque particolarmente grave e pericolosa.
La Questura sottolinea l’attività messa in campo negli ultimi mesi per contrastare scippi e rapine anche in danno della comunità cinese, reati in aumento. Quest’anno la squadra mobile ha arrestato 6 persone, ed altre sono state denunciate, per lo più stranieri, responsabili di rapine di ingente valore ai danni di facoltosi cittadini orientali. Tra le operazioni di spicco, nel giugno scorso, c’è l’arresto operato a Tirana di un cittadino albanese responsabile di una rapina in abitazione, commessa a Prato nel 2019 con sequestro di persona ai danni di una ricca famiglia cinese.