Il 4 agosto il personale del Dipartimento di Prato dell’Arpat si è recato presso il fiume Setta in Via dell’Appennino all’altezza del civico 206 a valle della località di Montepiano, per una possibile presenza di gasolio. In collaborazione con la Polizia Municipale è stato verificato che sulla riva sinistra del corso d’acqua era avvertibile un forte odore di idrocarburi e le acque del fiume si presentavano lattescenti in prossimità del punto d’immissione dello scarico dell’impianto di depurazione di Montepiano gestito da Publiacqua.
Sul fiume, subito a valle del versamento, sono stati inseriti dei presidi assorbenti ed una apposita barriera per fermare il flusso del prodotto che galleggia sull’acqua. Sul posto è stata richiesta anche la presenza dei tecnici di Publiacqua.
Arpat ha eseguito dei campioni sul fiume e, insieme ai tecnici di Publiacqua S.p.a., ha effettuato ulteriori verifiche e campioni sul tratto fognario e nell’impianto di trattamento delle acque fognarie di Montepiano, rilevando un considerevole quantitativo di sostanza idrocarburica stratificata sulla superficie dell’acqua nella relative vasche. Gli esiti analitici qualitativi del laboratorio ARPAT hanno rilevato che il prodotto riversato è gasolio, presumibilmente da riscaldamento, e che lo stesso ha sicuramente raggiunto il fiume attraverso la fognatura che raccoglie i reflui dell’abitato di Montepiano che scarica nell’impianto di trattamento che scarica a sua volta nel Setta. Le analisi hanno comunque mostrato che già in tarda serata la fognatura in ingresso all’impianto di trattamento delle acque era pulita e quindi lo scarico era cessato. Publiacqua si è immediatamente adoperata per ripulire dal prodotto idrocarburico e ripristinare la totale funzionalità del proprio impianto e su richiesta di Arpat effettuerà dei campioni per la verifica della sua ripristinata capacità depurativa. Tutto il prodotto aspirato ed i materiali utilizzati per il contenimento saranno opportunamente smaltiti.
Arpat precisa che le ulteriori indagini svolte sui rami fognari dell’abitato di Montepiano e di via Risubbiani non hanno portato alcuna evidenza utile a capire l’origine dello sversamento che potrebbe essere dovuto ad un volontario allontanamento del prodotto da parte di qualcuno ma potrebbe anche essere dovuto alla presenza di una rottura involontaria e forse non conosciuta. Accade che le cisterne interrate utilizzate per il contenimento dei combustibili, soprattutto se datate e non dotate di doppia camera, si forino per motivi diversi come a causa di correnti parassite nel terreno che terminano sulla loro cassa metallica. Al momento del riempimento della cisterna quindi, il liquido presente fuoriesce dal foro e spesso attraverso vie interrate termina oltre che nel suolo, ad esempio tramite i pluviali, alla fognatura stradale quando non direttamente in acqua superficiale . Per questo motivo l’autorità ambientale invita i cittadini della località in questione che avessero fatto di recente il riempimento di gasolio o che lo faranno nei prossimi tempi a verificare se dopo il riempimento il livello della cisterna si è abbassato o si abbassa repentinamente (nel giro di ore o di pochi giorni). In tal caso è opportuno far revisionare immediatamente la cisterna, attività che dovrebbe comunque essere svolta periodicamente da tutti in maniera tale da evitare inquinamento del suolo e, come in questo caso, delle acque.