“Le candidature si sono chiuse giorni fa: il Centrodestra ha fatto delle scelte chiare per Prato, il PD pure. È indicativo che ancora qualcuno senta il bisogno di doversi giustificare, o meglio di doversi ingegnare per delegittimare gli altri, anziché proporre qualcosa. Ci vorrebbe più umiltà da parte di chi si candida fuori casa. Ci vorrebbe più umiltà da parte di chi era renzianissimo, ora super-lettiano, poi domani non si sa, magari quartopolista”. Risponde così la deputata uscente e candidata per il collegio uninominale di Prato della coalizione di centrodestra Erica Mazzetti al candidato dell’uninominale di centrosinistra Tommaso Nannicini, che ieri ai nostri microfoni ha tirato in causa i parlamentari uscenti pratesi (“Io non sono un candidato del territorio? Non mi pare che i parlamentari pratesi uscenti abbiano risolto i problemi della città”). “Per quanto mi riguarda e ci riguarda, chi ha dubbi sul mio operato può chiedere non ai forzisti, non agli elettori di Centrodestra ma agli amministratori del PD con cui ho lavorato in questi anni, per il bene comune, anche su partite determinanti come il Pnrr, l’economia circolare, le comunità energetiche – continua Mazzetti -,un punto avviato che spero di riprendere quanto prima. Penso anche a come tutti insieme abbiamo saputo fare squadra per ottenere i 10 milioni della legge finanziaria, perché Prato viene sempre prima. Cito anche i tantissimi atti parlamentari: sulla sicurezza, sul tribunale, sugli scarti tessili e i rifiuti. Tutti punti dove noi del Centrodestra abbiamo le idee chiare, fissate in un programma di governo: un’agenda politica che non si basa sulla delegittimazione dell’avversario, una scelta che non porta mai da nessuna parte, la mia agenda, visto il momento che stiamo vivendo, ma parte dall’ascolto di tutti ed è improntata alla concretezza”.