17 Agosto 2022

Candidature Pd, caos nel partito: Squittieri si ritira dalla corsa e critica il segretario Biagioni

Biffoni: "Credo che questa comunità politica, a partire dal 26 settembre, si meriti di ricevere una spiegazione su quanto avvenuto". Il segretario provinciale del Pd respinge la lettura dei fatti data da Squittieri e Biffoni


E’ caos nel pd pratese sulle candidature. Benedetta Squittieri, l’assessore all’Innovazione il cui nome era in pole fino a ieri nel collegio uninominale pratese alla Camera, ha comunicato questa mattina tramite un post su Facebook di “aver ritirato la propria disponibilità” alla corsa elettorale. Dietro alla candidatura di Squittieri pare che sia mancata – come spiega la diretta interessata – quella unanimità della segreteria provinciale del partito che sarebbe stata necessaria per dare la spinta finale all’assessora. E infatti Squittieri è proprio contro il segretario del Pd di Prato Marco Biagioni che punta il dito: “Apprendo da voci e agenzie che Letta ha chiesto Nannicini di candidarsi nel nostro collegio in assenza di una proposta condivisa da parte del gruppo dirigente di Prato – scrive Squittieri -. Mi aspettavo una chiamata dal segretario del mio partito, ma non è successo. Quindi come ho dato quella mattina la mia disponibilità in questo momento trovo giusto ritirarla, con lo stesso spirito di servizio. Non so se la questione è ormai definita dagli organi nazionali ma troverei un peccato perdere questa occasione. Non per me che non ho mai chiesto di essere inserita in nessuna rosa, ma per la città che rischia di non essere rappresentata a Roma”.

 

 

Anche il sindaco Matteo Biffoni imputa a divisioni interne al partito l’assenza di un candidato del territorio nella casella del collegio uninominale alla Camera lasciata ufficialmente vuota questa mattina dalla senatrice Caterina Bini: sembra infatti ormai assodato che il candidato nel collegio di Prato sarà il senatore Tommaso Nannicini, di Montevarchi. “Un infinito grazie a Benedetta Squittieri per il lavoro di tutti i giorni in Giunta e per la sua disponibilità a mettersi a servizio del Pd anche in questa occasione: glielo ha chiesto all’unanimità la direzione, non lo ha certo chiesto lei. Sono sempre stato convinto che Benedetta sarebbe stata una ottima candidata, perché militante vera, amministratore capace, donna coraggiosa. C’è stata la possibilità che fosse lei a rappresentarci ma non è andata così, invece, per dinamiche tutte interne che onestamente mi lasciano di stucco. Di stucco. Io ho svolto diligentemente la mia parte, per quello che mi competeva. Fatto sta che per la prima volta da che io ricordi, il Partito di Prato non avrà un candidato del territorio. Non è tempo ora di discutere dei motivi e delle responsabilità che ci hanno portato in questa condizione, ma credo che questa comunità politica, a partire dal 26 settembre, si meriti di ricevere una spiegazione su quanto avvenuto”.

 

 

Il segretario Marco Biagioni in una nota respinge l’interpretazione dei fatti offerta da Squittieri e Biffoni, rivendicando il percorso di coinvolgimento del partito “pienamente consono nei modi e nei tempi”, come dice. “Voglio ricordare che fino a questa mattina abbiamo remato tutti dalla stessa parte: segreteria provinciale, sindaco e rappresentante in direzione nazionale, tutti uniti per portare in lista almeno una delle cinque figure votate all’unanimità, tutte condivise e parimenti rappresentative del processo di democrazia interna al Pd Prato. L’obiettivo della segreteria è sempre stato quello di superare veti e spaccature su qualsiasi nome: rivendico il percorso di coinvolgimento di tutta la nostra comunità”, scrive Biagioni, che imputa a dinamiche nazionali e alla decisione di Letta la collocazione del nome di Nannicini nel collegio pratese: “In tutte le interlocuzioni che ho avuto con la dirigenza nazionale, nessuno ha mai posto condizioni senza le quali sarebbe saltato il candidato pratese. Ragion per cui, alla notizia che Bini avrebbe ritirato la candidatura, ci siamo subito mossi per tentare di portare un pratese in lista. Solo a quel punto, a causa di dinamiche nazionali, il segretario Letta ha imposto una candidatura esterna, seppur autorevole”.