L’Atmar, Associazione Toscana Malati Reumatici di Prato lancia l’allarme per quello che definisce lo smantellamento della reumatologia di Prato, specialità, finora diretta dal dottor Cantini – da poco in pensione – che assiste un numero crescente di pazienti. “A Prato – scrive il presidente di Atmar Renato Saviani – parliamo di 12.000 presenze l’anno in incremento; 10/12 terapie infusionali a mattina, necessità di almeno 5 dottori, che come è avvenuto fino ad ora devono costituire un punto di riferimento preciso per il paziente che ha necessità di una relazione diretta. Insomma, la Reumatologia di Prato è sempre stata considerata un centro di eccellenza, una struttura di riferimento anche nazionale e ora?
Frequentando l’attuale reparto per la terapia infusionale abbiamo appreso della ferma volontà di smantellarlo trasferendo l’attività all’Ospedale S.Stefano. Le voci che si rincorrono all’interno dell’ospedale – continua Saviani – danno per acquisito che saranno messi a disposizione un numero limitatissimo di ambulatori, privi di identità e magari da condividere con altre specialità, togliendo quindi un riferimento preciso al paziente reumatico. Il percorso assistenziale sembra poi complicarsi per le difficoltà a prenotare le visite, e fare i prelievi necessari a seguire la malattia. Una burocrazia che non guarda alle necessità del malato, il quale sarà costretto in molti casi a rivolgersi ad altri centri specialistici. In aggiunta non sembra sia previsto un front office necessario per espletare tutte le pratiche necessarie alla gestione della specifica patologia venendo meno quindi un punto di riferimento diretto indispensabile al paziente. E tutto questo avviene senza che la Direzione dell’Ospedale abbia minimamente coinvolto l’associazione dei pazienti ATMAR Prato. Ancora una volta si progettano modifiche peggiorative per il paziente senza nemmeno condividere le decisioni con i diretti interessati”.
La Asl Toscana Centro risponde che non è in corso alcuno smantellamento di quella che viene ritenuta un’eccellenza della sanità pratese. La direzione aziendale – fa sapere la Asl – ha già individuato una specialista, la dottoressa Niccoli, quale facente funzione per sostituire il dottor Cantini. Per quanto riguarda gli spazi ambulatoriali di reumatologia, che durante la pandemia negli scorsi mesi hanno già conosciuto alcuni spostamenti, è in atto una valutazione da parte della Asl per individuare nuove soluzioni nell’ambito di una riorganizzazione complessiva dei locali a disposizione e di altri spazi che potranno essere utilizzati in futuro.
Le interrogazioni di Lega e Fratelli d’Italia
Dopo la denuncia di Atmar, sul caso sono intervenuti anche Lega e Fratelli d’Italia che hanno presentato in proposito interrogazioni in consiglio regionale. “Pensiamo sia giusto, doveroso ed urgente-affermano Giovanni Galli e Luciana Bartolini, consiglieri regionali della Lega-verificare ufficialmente il fatto che il reparto di reumatologia a Prato, non subirà alcun smantellamento, come ipotizzato da alcune associazioni, ma verrà solo trasferito come replicato dalla direzione del Santo Stefano.” “E’ anche nostro compito – proseguono i consiglieri – appurare la verità e quindi produrremo un’interrogazione in merito, dove chiederemo di mettere nero su bianco come stiano le cose e le reali prospettive che interessano molti pazienti reumatici.” “D’altronde – precisano gli esponenti leghisti – non sarebbe, purtroppo, la prima volta che, a fronte di allarmi lanciati da comitati o semplici cittadini, poi si verifichi effettivamente un depotenziamento di una struttura sanitaria.”
“In caso di spostamento – sottolineano e concludono i rappresentanti della Lega – ci auguriamo, peraltro, che tale soluzione non pregiudichi o riduca la fondamentale attività di supporto sanitario verso chi, quotidianamente, è alle prese con dolori anche di una certa entità”.
“Raccogliamo e rilanciamo la denuncia dell’associazione Atmar: no allo smantellamento del reparto di Reumatologia di Prato, no al trasferimento in altre città, garantire i servizi!”. Lo chiedono, con tanto di interrogazione alla Regione, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci, componente della Commissione Sanità, e la dirigente regionale e nazionale Chiara La Porta.
“Siamo preoccupati che vogliano smantellare o, comunque, depotenziare il reparto per poi trasferirlo a Firenze. Stiamo parlando di un’eccellenza, una struttura di riferimento anche nazionale. Secondo l’associazione Atmar le attività saranno trasferite al Santo Stefano riducendo il numero di ambulatori e accorpandoli con altri. Chiediamo che col trasferimento nel nuovo ospedale siano garantiti posti letto sufficienti per le richieste di day ospital. La nostra preoccupazione è che all’interno del nuovo ospedale non ci siano abbastanza posti per le ospedalizzazioni giornaliere. L’Asl, al momento, si limita a parlare di “riorganizzazione” ma, dalle denunce e segnalazioni che ci arrivano dovrebbe, invece, trattarsi di una rivoluzione prevista per l’autunno. Un’operazione che completerebbe l’opera di annichilimento di Prato, basti pensare ai tagli del trasporto pubblico ed alla cronica carenza di personale del tribunale” sottolineano Petrucci e La Porta.