Mandare il proprio figlio nel prossimo anno scolastico in un asilo nido comunale o in uno privato convenzionato costerà pressoché la stessa cifra alle famiglie pratesi. La novità è stata resa possibile dalla nuova convenzione emersa dal tavolo tecnico a cui partecipano Comune di Prato, asili comunali e i referenti dei nido privati convenzionati, fra cui Fism, Confartigianato e LegaCoop – Indipendenti. Fino allo scorso anno scolastico fra quote di iscrizione maggiori e rette mensili più care, mandare un bambino da 0 a 3 anni in un nido privato convenzionato costava fino a 750 euro in più, considerando il tempo lungo, rispetto a una struttura comunale. Adesso questa differenza viene rimborsata per la quasi totalità, resta escluso solo un 3% a carico delle famiglie, dal Comune che per questa operazione ha stanziato 3,3 milioni di euro in bilancio.
“Per il Comune si tratta di un investimento importante nella scuola – dicono il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore Ilaria Santi -. Diamo a tutte le famiglie le stesse possibilità e continuiamo a sostenere l’istruzione dei bambini”.
L’accordo inizierà in via sperimentale a settembre e coinvolgerà 10 nidi comunali (352 posti) e 33 privati convenzionati (1163 posti). La prima novità riguarda le quote di iscrizione. Quella comunale sarà di 30 euro, quella dei privati potrà raggiungere fino i 150 euro. Ma la differenza fra le due quote verrà interamente rimborsata dal Comune alle famiglie.
La seconda misura riguarda le rette mensili. I privati possono aumentare le tariffe fino al 23% in più rispetto a quelle comunali. Ma le famiglie saranno rimborsate del 20% di questa eccedenza, oneri fiscali inclusi. I rimborsi spettano a tutte le famiglie anche quelle con Isee superiore a 37mila euro.
Infine il credito d’accesso. La novità è che sarà erogato al netto dell’eventuale ‘Bonus asilo nido’, concesso dall’Inps, senza sovrapposizioni.
Soddisfazione viene espressa anche da Gabriella Melighetti, presidente Fism Prato. “Da decenni si lavora per un sistema integrato – conclude -. Discussioni ce ne sono state molte, anche di recente, ma alla fine si è sempre trovato la quadra. Una collaborazione che ha portato ottimi risultati e che ultimamente ci ha permesso anche l’accoglienza dei bambini ucraini sia nelle strutture private che pubbliche”.