Sono più di 1.000 i sindaci che hanno sottoscritto la lettera per convincere il Presidente del Consiglio Mario Draghi a restare al governo. Ha firmato anche il sindaco di Prato Matteo Biffoni.
Sulla crisi di governo e i possibili scenari futuri è intervenuta la parlamentare pratese di Forza Italia Erica Mazzetti:
“Non temiamo mai il voto ma affossare questo governo significa lasciar precipitare l’Italia nel caos, con ripercussioni soprattutto sul ceto basso e medio. In queste ore, siamo sommersi di appelli di cittadini, imprese, amministratori per chiedere la prosecuzione di questa esperienza di governo. Chi non vuole più contribuire faccia una scelta chiara e lasci lavorare chi, come noi, ha a cuore il bene del Paese e ascolta il mondo reale” ha detto la deputata.
Punta al voto invece il senatore pratese di Fratelli d’Italia Patrizio La Pietra: “Il rischio di perdere i fondi del PNRR, se Draghi dovesse dimettersi, è la solita bufala della sinistra. Ormai le procedure sono avviate e incanalate in un percorso stabilito, peraltro dichiarato dallo stesso Draghi. Il vero rischio invece è proprio il contrario, è la continuità di questa maggioranza che mette a rischio i fondi del PNRR. Le riforme a cui sono legati i fondi sono essenziali e una maggioranza arcobaleno dove tutto è il contrario di tutto non permette certo le condizioni per fare riforme serie e strutturalmente necessarie al paese. Ogni scusa è buona per non votare, e per non avere un governo serio, che possa fare riforme serie. Prima o poi le urne si apriranno e vedremo quale sarà il giudizio degli elettori” ha dichiarato. “Anche io mi sono sentito in dovere di firmare la lettera sottoscritta da oltre 1000 sindaci provenienti da tutta Italia e da ogni schieramento politico per chiedere al Governo di andare avanti – ha scritto su Facebook il sindaco di Poggio a Caiano e presidente della Provincia di Prato Francesco Puggelli – Il nostro Paese sta attraversando un momento molto delicato. Il rialzo dei contagi, la guerra alle porte con pesanti effetti sull’economia nazionale, l’aumento dell’inflazione, per non parlare dell’opportunità unica che il Pnrr rappresenta per lo sviluppo dei nostri territori e che non possiamo permetterci di perdere.
Una crisi di Governo appare oggi del tutto fuori contesto alla luce delle istanze che arrivano dal Paese e questo ci preoccupa, ci preoccupano soprattutto i tempi che sarebbero necessari per una nuova formazione della maggioranza, giorni – forse mesi – di mancate riforme e mancati interventi.
Ho firmato l’appello al presidente #Draghi e alle forze politiche di maggioranza perché facciamo prevalere il bene comune agli screzi personali”.L’appello al Presidente del Consiglio arriva anche dal mondo delle imprese:
“Mi unisco all’appello di quanti auspicano che la crisi possa essere superata e il premier Draghi possa giungere alla conclusione della legislatura. Siamo preoccupati per le conseguenze che il ritorno anticipato alle urne potrebbe generare” ha detto Stefano Bonfanti, presidente Confesercenti Prato. “La rottura nella maggioranza di Governo non serve a nessuno ma rischia di avere per cittadini e imprese un impatto drammatico. Le forze politiche abbiano la responsabilità, la serietà, la coerenza di capire che c’è una sola via percorribile per evitare una deriva pericolosissima ed è quella di sostenere ancora Draghi. La Confesercenti di Prato si augura ed io ovviamente con essa che la politica trovi le soluzioni più idonee per arrivare a fine legislatura con un governo autorevole ed un premier stimato da tutta l’Europa che ovviamente ha un nome e cognome Mario Draghi”.