11 Giugno 2022

Referendum giustizia, domani si vota dalle 7 alle 23

Ecco tutto quello che c'è da sapere sul voto del referendum sulla giustizia di domenica 12 giugno


Domenica 12 giugno, dalle 7 alle 23, si vota per i cinque referendum abrogativi sulla giustizia. Le schede che gli elettori riceveranno sono cinque, tanti quanti sono i quesiti referendari, e bisognerà votare “sì” se si vuole cambiare la legge attuale oppure votare “no” se si vuole mantenere l’assetto corrente. Per il voto è necessario raggiungere il proprio seggio muniti di tessera elettorale e documento di identità valido. Vengono garantite aperture straordinarie per il rilascio della tessera in caso di deterioramento, esaurimento spazi o smarrimento dell’originale all’Ufficio Elettorale in piazza Cardinale Niccolò 13 e nelle sedi anagrafiche decentrate Nord in via Sette Marzo 15 e Ovest in via Lorenzo da Prato 17. Le aperture sono previste nelle date di venerdì 10 e sabato 11 giugno, dalle 9 alle 18, e domenica 12 giugno dalle 7 alle 23, in analogia con l’orario di apertura dei seggi. Come detto, sono cinque i quesiti che saranno proposti agli elettori: nel primo si chiede di abrogare la Legge Severino in materia di incandidabilità e decadenza automatica di cariche elettive in seguito a condanna per reati gravi; nel secondo si chiede di abrogare la “reiterazione del reato” dai motivi per i quali i giudici possono disporre la custodia cautelare in carcere o i domiciliari durante le indagini; il terzo quesito chiede di abrogare le norme che consentono nella carriera dei magistrati di passare dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti; nel quarto si chiede di abrogare le norme in materia di composizione del consiglio direttivo della corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici; nel quinto quesito si chiede di abrogare l’obbligo di raccolta di un numero minimo di firme per il magistrato che si candidi al consiglio superiore della magistratura. L’esito del referendum sarà valido solo se si recherà alle urne il 50%+1 degli aventi diritto al voto.