27 Giugno 2022

“La mia ombra è tua”: esce il film tratto dal romanzo di Edoardo Nesi. Sul set le opere dell’artista pratese Giuseppe Guanci

Lo scrittore Premio Strega ha firmato anche la sceneggiatura del film che ha per protagonisti Marco Giallini e Giuseppe Maggio


Uscirà il 29 giugno al cinema “La mia ombra è tua”, il film tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore pratese Edoardo Nesi, edito da La Nave di Teseo. Diretto da Eugenio Cappuccio, che ha curato la sceneggiatura assieme allo stesso Edoardo Nesi e a Laura Paolucci, il film ha per protagonisti Marco Giallini e Giuseppe Maggio e vede nel cast la partecipazione di Isabella Ferrari.

“Questa è una storia d’amore, iniziata quarant’anni fa e mai finita – recita la sinossi del film – .È anche la storia di un viaggio attraverso l’Italia intrapreso da una strana coppia a bordo di una vecchia jeep: Emiliano (Giuseppe Maggio), un venticinquenne appena laureato con il massimo dei voti in Lettere Antiche, e Vittorio Vezzosi (Marco Giallini), un burbero scrittore sessantenne che da anni conduce una vita da eremita in seguito alla pubblicazione del suo unico libro, successo planetario indelebile nella memoria di tutti. I due sono diretti a Milano, alla Fiera-mercato degli anni Ottanta e Novanta, in un viaggio ricco di rocamboleschi e divertenti rovesci seguito avidamente in diretta dal mondo social, stimolato casualmente da un’influencer. Il Vezzosi ha infatti accettato di tenere un discorso infrangendo un silenzio durato più di vent’anni. Alla fiera li attendono Milena (Isabella Ferrari) il perduto amore dello scrittore, e una folla oceanica smaniosa di ascoltare il Vezzosi fare i conti con il suo passato, e soprattutto con lo sguardo del nostro Paese, attanagliato dalla nostalgia e perso nel ricordo di sé”.

Qui sotto il trailer ufficiale del film che sarà presentato al 68º Taormina Film Fest e arriverà nelle sale il 29 giugno

“La ricca linfa del romanzo di Nesi, da cui il film è tratto, mi ha molto aiutato nel passaggio all’opera cinematografica – ha scritto Eugenio Cappuccio nelle sue note di regia -. Con gli attori ho tentato di costruire il ritratto di due fragilissimi maschi d’oggi, separati da oltre trent’anni di sostanziale incomunicabilità colpevole, due tipi “interrotti” che, chilometro dopo chilometro, divengono “maestri speculari” del reciproco salto nel vuoto di una nuova Età personale. Alla ricerca, sostanzialmente, di amore ed equilibrio”.

 

Le sculture di Giuseppe Guanci nel set del film

Nel film, oltre alla sceneggiatura di Nesi, ci sarà anche un altro po’ di Prato. L’artista pratese Giuseppe Guanci, esperto di urbanistica ed archeologia industriale, ha infatti fornito alla produzione cinematografica (Fandango con Rai Cinema) quattro sue opere che sono state utilizzate per arredare una delle location delle riprese: un casale a Cetona, nella campagna senese. Si tratta di sculture realizzate secondo la tecnica cara a Guanci: fili metallici intrecciati, in questo caso di rame, che vanno a comporre tessuti tridimensionali molto particolari, opere caratterizzate dalla ricerca sul vuoto e ciò che esso “contiene”.

Guanci in passato aveva già collaborato con una fiction Rai: una sua scultura è stata visibile in una puntata di Pezzi Unici di Cinzia Th Torrini. Proprio da questa prima esperienza, è nata la collaborazione con “La mia ombra è tua”.

 

“Cinzia Torrini apprezza le mie sculture e ha una mia opera – racconta Guanci -. Un anno fa una persona del suo entourage mi contattò per dirmi che un altro regista stava girando un film in un casale toscano e mi chiese delle proposte, perchè ritenevano che le mie sculture si inserissero bene nell’allestimento di un set. Ho proposto loro due sculture: un adolecente e una figura femminile sdraiata, entrambi intenti a leggere un libro. In quei giorni stavo smontando una mostra a Cortona, non molto distante dal casale dove avrebbero girato, e così ho portato a vedere loro qualche altra opera”. Alla fine sono 4 le opere di Guanci che si potranno vedere nel film: ci sono anche un busto classico e un’opera denominata Il mondo, in cui una sfera tenuta fra due mani affiora da un quadro illuminato da alcuni led.

“So che Cappuccio ha particolarmente apprezzato la scultura della figura femminile che legge un libro e mi dicono che le opere sono state riprese piuttosto bene. Adesso non resta che aspettare l’uscita del film” – dice Giuseppe Guanci.