Emergenza Ucraina, Club service pratesi e Fondazione donano 20mila euro alla Caritas
Il contributo sarà utilizzato per portare avanti l'accoglienza diffusa sul territorio e per dare una mano nella ricostruzione dell'Ucraina
Prato continua a stare vicino, con concretezza, al popolo ucraino e alle tante donne e bambini in fuga dalla guerra. Questa mattina il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Franco Bini, e il presidente del Rotary Club Filippo Lippi, Maurizio Niccoli, hanno consegnato al direttore della Caritas, don Enzo Pacini, una donazione di ventimila euro.
La donazione. Dietro a questo gesto di solidarietà c’è la cultura della città generosa che, nel momento dell’emergenza, fa rete e si mobilita. Insieme per l’Ucraina è infatti un‘iniziativa che ha visto impegnati dieci club service con la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato che ha scelto di dare un supporto sostanziale.
A lanciare l’idea – che è stata subito raccolta con convinzione da tutti – è stato il Rotary Club Filippo Lippi. Subito hanno aderito il Rotary Club Prato, i Lions cittadini (Centro, Datini, Castello, Curzio Malaparte, Host) e il Lions Montemurlo, il Kiwanis International e il Soroptimist International.
In tempo record, grazie alla disponibilità del Teatro Politeama, agli sponsor Nontex, Manteco e Siatex e alla generosità di chi ha lavorato ratuitamente, il 7 maggio scorso è stato organizzato uno spettacolo musicale di beneficienza con Claudia Cecchini, Lucia Agostino e Benedetta Nistri, Le Signorine che nei mesi scorsi sono state impegnate – vestendo i panni del celebre Trio Lescano – nella trasmissione di Rai 1 Tale e quale show. È stata una serata all’insegna della canzone italiana e grazie all’impegno di tanti sono stati raccolti diecimila euro. Il resto l’ha fatto la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato che ha deciso di mettere a disposizione una cifra equivalente, raddoppiando il risultato dell’iniziativa.
Hanno detto. «Quando è scoppiata questa emergenza a seguito di una guerra che riteniamo assurda mi sono attivato per chiamare i presidenti delle varie associazioni benefiche per capire come poter dare una mano – spiega Maurizio Niccoli – e devo dire che ho trovato subito una risposta affermativa da parte di tutti. È un segno del grande cuore di Prato». Soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa dal presidente della Fondazione Franco Bini: «mi vengono in mente due considerazioni, la prima è che Prato non si tira mai indietro nel momento del bisogno, l’altra è che quando facciamo squadra tutti gli obiettivi sono a portata di mano». A loro è stato espresso un sentito ringraziamento da parte del direttore della Caritas don Enzo Pacini.
L’aiuto di Caritas Prato per l’Ucraina e gli ucraini. Quando è iniziata l’emergenza sociale dovuta alle atrocità della guerra, la Caritas diocesana di Prato e l’associazione Insieme per la Famiglia si sono immediatamente attivate rispondendo alla richiesta di invio di beni alimentari per la popolazione in fuga. Contemporaneamente è stato aperto un centro di ascolto nella sede di via del Seminario dedicato agli sfollati ucraini arrivati sul territorio pratese e bisognosi di assistenza. In tutto sono un centinaio quelli che hanno chiesto un aiuto. Come primo sostegno sono state attivate le tessere dell’Emporio per dare una immediata risposta di tipo alimentare, poi è iniziato un servizio di orientamento e accompagnamento nella compilazione dei documenti necessari alla permanenza in Italia. Mentre, grazie all’associazione il Casolare – nata in seno alla Caritas per dare una mano a chi ha difficoltà nel trovare un alloggio –, una ventina di donne con figli piccoli al seguito sono state accolte grazie alla generosità di famiglie disponibili ad ospitarle. «Abbiamo fatto colloqui con chi cercava un tetto dove stare e con chi aveva deciso di mettere a disposizione la propria casa – spiega Idalia Venco, presidente dell’Associazione Insieme per la Famiglia – poi li abbiamo messi in contatto ed è iniziata questa bella esperienza di accoglienza diffusa».
Non sappiamo quando finirà questa emergenza, per questo Sandra Gramigni del Casolare sottolinea quanto sia importante: «Mettere da parte risorse per quando i riflettori su questa drammatica situazione si spengeranno e i bisogni dei profughi ucraini presenti in città invece rimarranno. Anche se – aggiunge – c’è già chi sta facendo ritorno a casa, in particolare quelli provenienti dalla zona di Kiev». Nel fondo per l’Ucraina ci sono anche i 26mila euro arrivati grazie alla raccolta nelle chiese durante la Domenica delle Palme. «Siamo in contatto con la Caritas di Lublino che sta gestendo l’accoglienza dei profughi in Polonia e con una associazione rumena vicina a un sacerdote della nostra diocesi – afferma don Enzo Pacini – abbiamo anche richieste dall’Ucraina dove in alcune zone si sta già parlando di ricostruzione della case in vista dell’inverno. Abbiamo risposto che siamo pronti a dare una mano», conclude il direttore della Caritas.