14 Maggio 2022

E’ morto il presidente dell’Arci Enrico Cavaciocchi: malore fatale mentre era in bicicletta a Rosignano

A causare il decesso è stato con ogni probabilità un malore: inutili i soccorsi


E’ morto questo pomeriggio, subito dopo l’ora di pranzo, il presidente provinciale dell’Arci di Prato, Enrico Cavaciocchi. Stava viaggiando in bicicletta sulla vecchia via Aurelia all’ingresso di Rosignano, quando è caduto sul ciglio della strada. A dare l’allarme è stato un automobilista di passaggio, un turista straniero che ha visto Cavaciocchi restare al suolo, e che essendo un medico, ha provato a prestare i primi soccorsi. Sul posto è intervenuta la Pubblica Assistenza di Cecina che poi ha allertato l’elisoccorso, e la polizia municipale. Purtroppo l’intervento di Pegaso non si è reso necessario perché nel frattempo, nonostante i tentativi di rianimazione condotti sul posto, è stato constatato il decesso del presidente dell’Arci, causato con ogni probabilità da un malore. La polizia municipale di Rosignano ha informato l’autorità giudiziaria, che ha lasciato libera la salma alla famiglia.

Classe ’58, architetto nello studio Baldi e Cavaciocchi di via Roma, viveva in via Zarini, lascia la compagna ed una figlia. Era presidente dell’Arci dal giugno 2016 e sarebbe andato in scadenza proprio a fine estate. Tutti però gli avevano chiesto di ricandidarsi per un altro mandato e lui sembrava ormai quasi convinto. Grande appassionato di bicicletta, si trovava a Castiglioncello per un weekend al mare, dove aveva una seconda casa. Nel corso del suo mandato da presidente dell’Arci aveva mostrato grande sensibilità verso il terzo settore, il sociale, una particolare attenzione per i giovani, e si era fatto promotore dell’iniziativa di mutuo soccorso fra circoli durante il covid, con quelli in condizioni finanziarie migliori che aiutavano quelli in difficoltà evitando così che chiudessero.

Ancor prima della pandemia, come presidente Arci, era stato il promotore del progetto “C’è pasto per te”, che ha messo insieme i circoli e le parrocchie per servire un pranzo alle persone in condizioni di disagio socio-economico o semplicemente senza qualcuno con cui mettersi a tavola.

La notizia della morte di Cavaciocchi sconvolge tutto il mondo dell’associazionismo cittadino e delle istituzioni.

Profondo cordoglio è espresso dal sindaco e da tutta l’amministrazione comunale di Prato: “Una notizia che ci lascia attoniti, se ne va un amico della città e del territorio. In questo momento non ci sono parole, c’è spazio solo per il dolore. Ci stringiamo con grandissimo affetto alla sua famiglia” afferma il sindaco Matteo Biffoni.

“La notizia della scomparsa di Enrico Cavaciocchi lascia senza fiato – scrive la presidente provinciale di Anpi Angela Riviello – Ci ha lasciato un amico generoso, un compagno entusiasta e appassionato, un uomo perbene che era esempio fattivo di valori. in questo momento avvertiamo solo un grande vuoto, una voragine che nessuna parola può descrivere. Noi tutti, la nostra città perde un uomo davvero eccezionale. Da ANPI Prato un abbraccio alla sua famiglia e ai tantissimi amici”.

“Upersona perbene, un amico sempre dedito al prossimo che ha difeso e valorizzato il ruolo delle case del popolo come case di tutti i cittadini, facendone un luogo di apertura e di accoglienza, ed è sempre stato disponibile a dare consigli ed indicazione nella piena testimonianza dei valori dell’Arci. Con estremo dolore vogliamo portare alla famiglia di Enrico tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto”. Queste le parole espresse dal segretario del Pd Marco Biagioni a nome di tutto il partito.

“In questi anni non c’è niente che abbiamo fatto senza il suo supporto puntuale, la sua disponibilità costante, la sua voglia di condividere, di valorizzare il protagonismo altrui – aggiunge Maria Logli, segretaria dei Giovani Democratici Prato – Lo ringraziamo come generazione che da Enrico, e da Arci tutta con la sua guida, si è sentita ascoltata, accompagnata, riconosciuta. Non smetteremo mai di portare avanti quel che hai costruito, mai in solitudine, mai per te stesso”. Anche Luana Bracone, a nome della Conferenza delle Donne Democratiche, esprime “il cordoglio per la perdita di una persona speciale come Enrico, sempre molto attento al ruolo delle donne in Arci e nel mondo dell’associazionismo in generale”.

«Un dolore immenso», è la reazione incredula e sgomenta di Lorenzo Pancini, segretario generale della Cgil di Prato, per l’improvvisa scomparsa del presidente dell’Arci Enrico Cavaciocchi. «Un amico – continua Pancini – con cui abbiamo condiviso tante iniziative e tante battaglie. Un amico del sindacato e dei lavoratori, sempre animato, lui, e la sua associazione, da un profondo senso di giustizia sociale, a fianco dei più umili e di chi socialmente è in maggiore difficoltà. A nome di tutta la Cgil esprimo i sentimenti di vicinanza ai familiari. Ci mancherà il suo impegno e la sua presenza».

Anche Rifondazione comunista di Prato esprime il proprio cordoglio alla famiglia di Enrico Cavaciocchi e all’Arci per il grave lutto accaduto: “Ricordiamo Enrico per la sua sensibilità e la radice culturale-politica comune alla nostra – scrive il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Alessandro Bonacchi – Grazie alla sua determinazione e grande cultura politica è riuscito a mentenere il movimento circolistico pratese sempre aperto al dialogo e al dibattuto nella pluralità delle opinioni. Ricordiamo con affetto l’ultima comune battaglia per la pace. Ci mancherai Enrico, che la terra sia lieve”.