Settembre: è questo il mese che l’amministrazione comunale ha cerchiato in rosso fissandolo come obiettivo temporale per la riapertura del sottopasso di via Ciulli, chiuso ormai da 12 anni.
La speranza è di riuscire a riaprire la struttura per l’inizio delle scuole, dando così respiro al traffico nella zona.
La riapertura del sottopasso resta però vincolata ad una condizione essenzale: non potrà avvenire fino a quando non sarà completata la cassa di espansione che l’Asl sta realizzando di fronte all’ospedale nell’ambito del progetto per la costruzione della nuova palazzina del Santo Stefano. Un’opera che contribuirà al miglioramento della sicurezza idraulica della zona e nella quale confluiranno anche le acque in eccesso del torrente Vella, che 12 anni fa contribuirono significativamente all’allagamento. La cassa di espansione – che dovrebbe appunto essere terminata per settembre – è stata anche la chiave di volta per il dissequestro, notificato venerdì dalla Corte d’Appello di Firenze al Comune di Prato.
La struttura era stata chiusa dopo il tragico incidente del 5 ottobre 2010 in cui morirono tre donne, finite con l’auto nel sottopasso allagato. Da allora già in tre occasioni il Comune aveva chiesto il dissequestro, ma le istanze erano sempre state respinte poiché i lavori di messa in sicurezza dell’opera allora proposti erano stati ritenuti insufficienti ad eliminare il rischio di allagamento. La costruzione della cassa di espansione è stata la chiave di volta. Se la cassa di espansione resta dirimente, il Comune si è impegnato anche per rendere funzionanti altri tre sistemi di sicurezza già presenti: le pompe idrauliche di sollevamento, l’impianto semaforico e l’allarme acustico. Nei prossimi giorni saranno fatti i sopralluoghi dai tecnici per verificare lo stato della struttura e degli impianti di sicurezza. Se – come è probabile – ci sarà bisogno di fondi per i lavori il Comune è pronto a fare una variazione di bilancio per reperire risorse, cercando di mettere a posto tutto per settembre, procedendo in contemporanea con la realizzazione della cassa di espansionsione.