Ha accusato un malore durante un’immersione a Livorno sabato mattina e ieri le sue condizioni si sono aggravate: è morta a 53 anni Sabina Magrini, direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze, da anni residente a Prato. Lascia un marito e due figli adolescenti.
Romana di origini, Magrini era laureata in paloeografia latina; aveva diretto la biblioteca statale di Trieste e la Palatina di Parma, ma tra i suoi incarichi annoverava anche la direzione delle Gallerie Estensi e quello della Pilotta, oltre alla direzione generale dei Beni culturali dell’Emilia-Romagna. Da qualche anno aveva scelto la Toscana, sostanzialmente un ritorno, il suo, visto che aveva già lavorato alla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze come bibliotecaria direttrice. Dal 2020 era direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze, avendo assunto ad interim tra il 2020 e il 2021 anche la direzione generale della Soprintendenza dei beni Archivistici. Ed è in questo passaggio di consegne che Diana Toccafondi, ex Soprintendente, ha avuto modo di conoscerla bene: “Era una persona entusiasta ed appassionata del suo lavoro: ne erano testimonianza tutti gli incarichi che teneva, anche contemporaneamente, e che gestiva con grande spirito di sacrificio. L’ho conosciuta anche in altri progetti e varie iniziative culturali e mi aveva parlato di questa sua grande passione per le immersioni a cui so che si dedicava con grande esperienza e prudenza”, conclude Toccafondi.
La salma di Magrini si trova ancora a Grosseto, nel cui ospedale era stata ricoverata sabato subito dopo il malore in acqua.
Profondo dolore è stato espresso dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: “Sono costernato per le tragiche circostanze che hanno portato alla sua morte. Sabina Magrini era a Firenze dal 2020, due anni nei quali si era dedicata con passione al suo lavoro, dimostrando di essere una guida sensibile e intelligente. Le più sentite condoglianze alla famiglia, a cui va la mia vicinanza in questo momento di grande dolore“.