14 Maggio 2022

Il Ministero stanzia 1,7 milioni per acquistare un edificio industriale da adibire a polo archivistico di Prato e Pistoia

L'investimento inserito tra i 100 milioni di euro che entro il 2025 dovranno potenziare gli Archivi di Stato in tutta Italia


C’è anche lo stanziamento di 1,7 milioni di euro per l’acquisto di un edificio industriale da destinare a polo archivistico delle province di Prato e Pistoia nel piano di valorizzazione degli Archivi di Stato finanziato dal Ministero della Cultura. Il decreto attuativo della legge di bilancio 2022, a firma congiunta del ministro della Cultura Franceschini e dell’Economia Daniele Franco, ha ufficializzato lo stanziamento di 100 milioni di euro, tra il 2022 e il 2025, per la realizzazione di interventi di adeguamento antincendio e antisismico degli istituti archivistici nonché per l’acquisto di immobili destinati agli Archivi di Stato.
Proprio questo secondo filone di interventi riguarderà l’area tra Prato e Pistoia: sarà un successivo avviso pubblico ad indicare le caratteristiche dell’immobile industriale che lo Stato intende acquistare con un investimento di 1.717.000 euro, per destinarlo a polo archivistico delle province di Prato e Pistoia.

In Toscana sono previsti i seguenti altri interventi: 2 milioni di euro per l’acquisto dell’immobile attualmente in locazione per la sede dell’Archivio di Stato di Massa e 1.628.953 euro per un’analoga operazione riguardante l’Archivio di Stato di Pistoia; 32.963 euro per l’indagine di vulnerabilità sismica di Palazzo Albergotti, sede dell’Archivio di Stato di Arezzo, 9.158 euro per il medesimo scopo alla sezione di Pontremoli dell’Archivio di Stato e 69.000 euro per Palazzo Toscanelli, sede dell’Archivio di Stato di Pisa.

 

“100 milioni di euro in quattro anni per l’acquisto di 12 nuovi immobili da destinare a poli archivistici regionali e di 9 sedi attualmente in locazione per razionalizzare le spese, interventi di verifica antisismica e di adeguamento antincendio. Con la riapertura al pubblico degli Archivi di Stato dopo le limitazioni dovute alla pandemia – commenta il ministro della Cultura, Dario Franceschini – questi scrigni della memoria collettiva, la cui attività non si è mai fermata nemmeno nei momenti del confinamento più duro, vengono dotati di nuove risorse per garantire la tutela dei documenti conservati e assicurare la massima sicurezza per studenti, studiosi e ricercatori che ogni giorno li consultano per ricostruire la nostra storia”.