25 Maggio 2022

Grucce, si chiude la vertenza del Si Cobas: “Riconosciuti i diritti dei lavoratori”

Il sindacato rende noto di aver raggiunto l'accordo con 4 aziende del comparto


Dopo 19 giorni di giorni di scioperi, picchetti e presidi ai cancelli si conclude la vertenza aperta dal Si Cobas nei confronti di aziende cinese attive nella fornitura di grucce al comparto del pronto moda. Lo rende noto lo stesso sindacato, che illustra così i termini dell’accordo, sottoscritto ieri con le società Ruentex e Gruccia Creations: “L’accordo prevede contratti a tempo indeterminato e tempo pieno per tutti i lavoratori, turni settimanali per 40 ore e l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria. Per un lavoratore che ha scelto di interrompere il rapporto di lavoro l’accordo prevede un riconoscimento economico di 19.000 euro a risarcimento degli straordinari non retribuiti svolti negli ultimi anni di lavoro. L’accordo, firmato anche dalla Digi Accessori, prevede il ricollocamento di una parte del personale della Ruentex e della Gruccia Creations presso la stessa Digi Accessori. La Digi Accessori, insieme alla Meta – proseguono Luca Toscano e Sarah Caudiero del Si Cobas – era stata tra le prime due aziende del “cartello” a cedere davanti allo “sciopero delle grucce” e sottoscrivere accordi di regolarizzazione e stabilizzazione dei lavoratori”.

“La lotta paga. Lo sciopero e la sindacalizzazione si confermano ancora una volta l’unico strumento capace di rivoluzionare una realtà di supersfruttamento che per troppi anni si è pensata inscalfibile, resistendo anche ai colpi sferrati ciclicamente da controlli e sanzioni amministrative. Vincere contro questo sistema non è facile, ma è possibile” affermano i coordinatori del Si Cobas Luca Toscano e Sarah Caudiero, che attribuiscono al risultato ottenuto anche un valore simbolico: “Nel 2019, quando dieci operai entravano in sciopero alla Gruccia Creations, ricevemmo proprio davanti ai cancelli dello stabilimento di via dello Sprone il foglio di via obbligatorio da Prato per “pericolosità sociale. In questi anni si è provato a fare di tutto per stroncare questo movimento. Chi ci ha provato ha perso. In questo distretto sta succedendo qualcosa che qualche anno fa era impensabile. E non si torna più indietro”.