Banca Alta Toscana, la Fondazione si fonde nella Mutua: “Maggior supporto ai soci e al territorio”
Nasce un’unica realtà associativa, per iniziativa di Banca Alta Toscana, che ha agito nell'ottica della semplificazione
Si è concluso positivamente il progetto di fusione per incorporazione della Fondazione Banca Alta Toscana nella Mutua Alta Toscana. Il percorso ha richiesto alcuni mesi di lavoro ed ha coinvolto i consigli di amministrazione dei due enti, entrambi facenti riferimento a Banca Alta Toscana Credito Cooperativo, che ha agito in un’ottica di semplificazione.
“Le motivazioni che hanno indotto alla fusione dei due enti – spiega il presidente dell’istituto di credito cooperativo Alberto Banci – sono da ricondurre alla volontà di rimuovere le sovrapposizioni mutualistiche e di promozione sociale territoriale delle due realtà associative. L’operazione consente di contenere ulteriormente i costi di gestione e di unire le capacità patrimoniali ed economiche dei due enti, liberando fondi precedentemente accantonati alla costituzione della Fondazione, che adesso potranno essere utilizzati per le finalità istituzionali della Mutua”.
“Lo scopo del progetto – aggiunge il presidente di Mutua Alta Toscana Carlo Filippo Spini (nella foto sotto) – è quello di pervenire ad un’unica realtà associativa no profit in grado di offrire agli associati una serie di attività che vanno dalle prestazioni in ambito socio-sanitario a quelle in ambito educativo e ricreativo, e di supportare il territorio con azioni concrete come ha saputo fare negli anni passati la Fondazione”.
Per effetto della fusione l’ente incorporante Mutua Alta Toscana ha ora a disposizione il patrimonio dell’incorporata Fondazione Banca Alta Toscana, che verrà utilizzato per iniziative in ambito culturale, della pubblica istruzione e sportivo, a beneficio del territorio di riferimento della Banca Alta Toscana, nelle province di Pistoia, Prato e Firenze, in piena continuità con le finalità statutarie della Fondazione.
La Mutua Alta Toscana
Mutua Alta Toscana è un’associazione mutualistica nata nel febbraio 2019 per iniziativa di Banca Alta Toscana, in collaborazione con COMIPA (Consorzio Mutue Italiane di Previdenza e Assistenza, società appartenente all’universo del Credito Cooperativo), con l’obiettivo di offrire un aiuto concreto ai soci negli ambiti sanitario, della cultura, della formazione, del tempo libero, dell’avvio di nuove piccole imprese. Negli scorsi mesi, grazie ad una campagna promozionale, finalizzata a far conoscere i vantaggi del programma, sono cresciute le adesioni e attualmente Mutua Alta Toscana ha raggiunto circa 850 soci, che in ambito sanitario hanno diritto a diarie per eventuali giorni di ricovero, sconti e rimborsi sulle prestazioni mediche e di analisi presso case di cura, centri diagnostici, medici specialisti e operatori sanitari convenzionati (oltre 1000 in Toscana). I soci di Mutua Alta Toscana possono ricevere inoltre sussidi per la nascita dei figli e per l’iscrizione ad asili e scuole; partecipare ad eventi, occasioni ricreative e gite organizzate, incontri di tipo sanitario, culturale e sociale; beneficiare di sconti in negozi convenzionati dei settori più disparati.
Il nuovo cda di Mutua Alta Toscana e gli obiettivi futuri
L’assemblea dei soci di Mutua Alta Toscana ha approvato il bilancio 2021, chiuso con un leggero avanzo di esercizio – pari a 13.600 euro – e ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione, che resterà in carica per i prossimi 3 anni. I consiglieri eletti (nella foto di gruppo) sono: Carlo Filippo Spini, confermato presidente, Andrea Boccardi (vicepresidente), Franco Benesperi, Francesco Leporatti, Michele Marinozzi.
Tra gli obiettivi per i prossimi mesi, la Mutua si propone di ampliare la base sociale e di arricchire l’offerta mutualistica attraverso nuove campagne per la salute e il benessere dei soci, l’estensione dei servizi erogati e delle convenzioni sanitarie e non sanitarie in essere. Sarà inoltre portata avanti la richiesta di iscrizione al Runts, Registro Unico Nazionale Terzo Settore, necessaria per poter ottenere il riconoscimento giuridico quale Ente del terzo settore.