Un treno di aiuti umanitari da 1 milione di euro: è il valore economico dell’operazione incarnata dal convoglio destinato ai campi profughi al confine tra Polonia e Ucraina, frutto del progetto nato da un’idea del comune di Prato e della Società interporto della Toscana centrale, a cui poi ha aderito anche la Regione e infine “adottato” dalla Protezione civile nazionale. Venticinque i vagoni: la metà sarà riempita dalla Toscana, l’altra metà sarà caricata di aiuti a Verona proprio dalla struttura che fa capo a Fabrizio Curcio.
Il “vagone Prato” contiene generi alimentari per circa 45mila euro: di questi, 24mila euro provengono dalle donazioni dei pratesi al comitato pro emergenze di Prato, il resto proviene da un fondo di risorse nella disponibilità dello stesso comitato. La spedizione è stata offerta da Mercitalia Rail, azienda pubblica del gruppo Ferrovie dello Stato, così come hanno collaborato a titolo gratuito tutti gli attori della logistica. C’è ancora tempo per riempire il “vagone Prato”: scuole e associazioni che abbiano raccolto materiale possono rivolgersi a Prato aiuta Prato e Cieli aperti, per imballarlo su pallet; i privati che lo desiderino, possono fare donazioni in denaro all’iban del comitato pro emergenze di Prato.