Spaccio di droga al Serraglio, chiuse le indagini per 19 indagati: si rifornivano tutte le settimane attraverso i corrieri “ovulatori”
L'operazione condotta dalla Squadra Mobile è iniziata nel 2020 e ha portato complessivamente all'arresto di 23 spacciatori
19 avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di altrettanti cittadini nigeriani, accusati di importazione e spaccio di stupefacenti, e 7 misure di prevenzione: è ad oggi l’esito della vasta operazione antidroga denominata “Lungo il fiume” che ha interessato le province di Prato, Pistoia, Bologna, Firenze, Perugia e Catanzaro. Due anni di indagini, condotte dalla squadra mobile della Questura di Prato sullo spaccio di stupefacenti in centro storico, in particolare nella zona della stazione di Porta al Serraglio, che già nella primavera del 2020 avevano portato all’arresto di 13 spacciatori nigeriani.
Secondo quanto emerso dalle indagini, ogni settimana gli indagati si rifornivano soprattutto di eroina, ma anche marijuana, da alcuni loro connazionali provenienti dal nord Italia attraverso il cosiddetto sistema degli “ovulatori”, ovvero corrieri della droga che ingerivano grandi quantitativi di eroina destinati alla piazza pratese per il successivo spaccio al dettaglio nelle aree del centro storico.
L’indagine ha portato complessivamente a 23 arresti di spacciatori oltre che al sequestro di 4.600 grammi di eroina, 655 grammi di marijuana e 8.000 euro ritenuti provento dell’attività illecita. La droga, come detto, veniva spacciata soprattutto nella zona del Serraglio a clienti provenienti in treno da altre province e che, in alcuni casi, consumavano lo stupefacente proprio in alcuni anfratti isolati del parcheggio del Serraglio.
Nell’ambito della stessa operazione, la Questura ha avviato procedure di espulsione nei confronti di 4 indagati irregolari sul territorio nazionale, mentre un cittadino nigeriano implicato nella indagine è stato segnalato alla Prefettura in quanto ospite di un C.A.S. (Centro di accoglienza straordinaria) di Prato.