15 Aprile 2022

Hub riciclo tessile, cambia l’assetto del progetto: i capannoni saranno due. Il macchinario a infrarossi costerà 4 milioni di euro

I progettisti di Alia hanno spiegato in commissione urbanistica i dettagli del piano su via di Baciacavallo. Uno dei due capannoni sarà alto 9 metri


Dopo la domanda di partecipazione ai finanziamenti Pnrr, la cui risposta dovrebbe arrivare entro fine mese, il progetto dell’hub del riciclo tessile è approdato anche in commissione urbanistica. Qui i progettisti di Alia hanno spiegato il funzionamento, le dimensioni e le caratteristiche dell’investimento da 18,9 milioni di euro, di cui solo 3,5 milioni finanziabili tramite fondi Pnrr.
Il capannone principale sorgerà in una porzione dell’attuale campo sportivo del Paperino, in via di Baciacavallo, sarà alto nove metri e grande 5.700 metri quadrati. Qui troverà posto l’acceleratore di selezione automatica, il macchinario dal costo di 4 milioni di euro che a oggi è presente solo in Svezia a Malmo, realizzato nel 2021 da Tomra e Stadler dopo cinque anni di sperimentazione. A fianco, nella parte dove oggi c’è il deposito dei cassonetti di Alia, quindi quella più vicina a Gida, nascerà un altro capannone a due piani: a quello terreno ci saranno selezione manuale e smontaggio delle parti inutili dei capi di abbigliamento, al primo uffici e spogliatoi del personale. Di fronte completerà l’intervento una tettoia per lo stoccaggio dei prodotti. In totale l’area supera i 7mila metri quadrati di superficie coperta.

Ma come funzionerà l’hub? La prima selezione sarà manuale. Si prenderanno le 20mila tonnellate di abiti usati provenienti dalle campane stradali e si suddivideranno fra ciò che è ancora integro e ciò che è danneggiato. I vestiti buoni saranno dati agli hub che già si occupano di questo mestiere, il resto andrà nel lettore ottico che selezionerà i capi per tessuto e colore attraverso nastri trasportatori, sensori infrarossi e flussi di aria compressa. Ancora da decidere il destino di questi prodotti: se darli a sfilacciature e cenciaoli, o se avviarli a riciclo chimico o meccanico.

Nel video le intervista al presidente di Alia, Nicola Ciolini e al progettista Francesco Tiezzi