26 Aprile 2022

Biffoni: “Il 25 aprile più difficile. Bucha come Marzabotto o Sant’Anna” 

Il sindaco alla cerimonia della Liberazione ha ricordato il dramma dell'Ucraina


“Il è il 25 aprile più difficile da celebrare da quando sono sindaco. Restano le certezze, festeggiare la Liberazione significa dare il senso più alto al sangue versato da donne e uomini che con il loro sacrificio ci hanno lasciato i valori della Costituzione e un’Europa di pace”. Il sindaco Matteo Biffoni ha fatto riferimento anche il dramma del popolo ucraino martoriato dalla guerra durante la cerimonia del 25 aprile a Prato. Ricordando le tante meno visibili guerre che hanno portato in questi anni all’arrivo anche in Italia di tanti rifugiati, il dramma della guerra nella ex Jugoslavia considerata “quasi una resa dei conti della storia”, dopo aver rinnovato l’appello alla pace immediata, il sindaco Biffoni ha condannato senza se e senza ma l’invasione armata dell’Ucraina: “La guerra ci è venuta in casa, una guerra di aggressione con l’invasione armata, i missili sparati sulle scuole, sugli ospedali, sui rifugi, sugli alberghi. Una guerra dove a soffrire sono primi fra tutti i bambini, i civili, costretti a scappare dalla loro terra e a soffrire la fame dentro i rifugi. Questa città ha mandato aiuti, ha inviato acqua a sostegno del popolo ucraino, perché l’acqua potabile non c’è più e questo accade al confine della ricca e civile Europa”, ha ricordato Biffoni, riferendosi agli aiuti umanitari spediti dal Comitato pro emergenze Città di Prato.

“Davanti a tutto questo è difficile, faticoso, perfino doloroso prendere posizione su come giungere a una tregua dalla guerra, o alla tanto voluta pace, perché c’è una ferita aperta per tutti noi che il 25 aprile abbiamo aperta per tutti noi che il 25 aprile abbiamo sempre celebrato i valori della pace e della democrazia. L’obiettivo primario è quello di far cessare il rumore dei bombardamenti, ma se non continuerà la resistenza del popolo ucraino temo che non ci potrà essere la possibilità di trattare la pace, ma vi sarà una resa, che è ben altra cosa”, ribadisce Biffoni sottolineando la necessità di sostenere la scelta del Governo italiano di supportare la resistenza ucraina. “Quando leggo quello che sta succedendo a Bucha è difficile non farsi tornare alla mente Marzabotto o Sant’Anna. Se oggi celebriamo il 25 aprile e la Costituzione che ne è nata è perché ci sono state donne e uomini che decisero di resistere, prendere le armi e combattere contro il nazifascismo – ricorda il sindaco -. È doloroso e fa paura, ma è inaccettabile l’invasione armata, in Ucraina o altrove. Ricordiamoci sempre che i valori della nostra Costituzione sono nati dalla Resistenza, anche armata. E da quella Resistenza sono nate la Pace e la Libertà, valori che riconosciamo come universali e assoluti. Buon 25 aprile Prato!”.