27 Aprile 2022

Al via l’«Anno Cateriniano» dedicato alla Santa di Prato

Visite guidate, conferenze e anche una biciclettata per scoprire la vita e le opere della compatrona della città. Per la prima volta si potrà ammirare il bellissimo stendardo dipinto per la canonizzazione della Santa


Presentazione di libri, conferenze e visite guidate ai luoghi della vita di Santa Caterina de’ Ricci, compatrona della città di Prato. È davvero ricco il programma di appuntamenti promossi dalla Diocesi e dal monastero domenicano di San Vincenzo in occasione dei 500 anni dalla nascita della Santa, avvenuta il 23 aprile 1522. In cartellone tanti appuntamenti fino a aprile 2023, per far conoscere la vita, il carisma e le opere di Santa Caterina, il cui amore per il Signore era così forte e incondizionato che un giorno il Cristo crocifisso che aveva nella sua cella si staccò dalla croce per abbracciarla.
Luogo centrale delle iniziative saranno la basilica che porta il suo nome e gli spazi del monastero di via San Vincenzo, all’interno dei quali Alessandra Lucrezia Romola (al secolo Caterina) ha trascorso la maggior parte della sua vita.

Il programma dell’anno «Cateriniano» è stato presentato questa mattina dalla priora del monastero suor Annalisa Koepke e dai membri del comitato istituito per i cinquecento anni dalla nascita della Santa. «Per noi questa è una occasione importante – dice la Priora – è come se la memoria di Santa Caterina rifiorisse di nuovo. Era una mistica che ha vissuto ogni settimana per dodici anni la Passione di Cristo e nonostante questa sofferenza era una donna forte che ha affrontato con gioia qualsiasi evento, anche i più dolorosi». Suor Annalisa non nasconde la preoccupazione per la crisi vocazionale che sta investendo gli ordini religiosi, compresa la comunità delle Domenicane di San Vincenzo, composta attualmente da sette monache: «Guardando a lei affidiamo le nostre speranze nel futuro». Il vicario don Daniele Scaccini ha parlato a nome della Diocesi di Prato. «Questi festeggiamenti non vogliono essere soltanto celebrativi – sottolinea il sacerdote –, Santa Caterina era una figura moderna che ha saputo dialogare con tutto il mondo, in un tempo in cui le possibilità date alle donne erano piuttosto limitate. Oggi, pur avendo molte possibilità di comunicazione troviamo difficoltà a esprimere contenuti che promuovono l’uomo nelle sue relazioni e nella sua spiritualità». Questo speciale anniversario rappresenta anche una ottima opportunità per scoprire la basilica di San Vincenzo, una delle chiese che esprime al meglio il tardo barocco presente a Prato, e il bellissimo coro monastico, dono di uno dei figli spirituali della Santa, il fiorentino Filippo Salviati. «Durante le visite guidate al monastero sarà possibile inoltre ammirare anche il grande stendardo esposto in San Pietro a Roma il 29 giugno 1746, giorno della canonizzazione di Santa Caterina. Una opera unica solitamente non visibile al pubblico», dice Veronica Bartoletti, presidente di ArteMìa. Del comitato erano presenti anche il rettore della basilica di San Vincenzo don Paolo Baldanzi e don Marco Pratesi.

 

Per la prima volta si potrà ammirare lo stendardo portato dai pratesi in piazza San Pietro nel 1746 per la canonizzazione della Santa

 

Le prime iniziative. Dopo il triduo di ringraziamento e preghiera culminato il 23 aprile, in occasione dell’anniversario della nascita di Santa Caterina, iniziano ora tutte le iniziative promosse in suo onore. Sabato 30 aprile e sabato 14 maggio alle ore 10 è in programma la visita guidata «La basilica e il coro di san Vincenzo e santa Caterina, i luoghi della Santa di Prato», a cura di ArteMìa.
Il 12 maggio alla biblioteca Roncioniana (in piazza San Francesco) si terrà una conferenza di Angela Tonini, docente della Scuola diocesana di Teologia di Prato. Le iniziative proseguono nei mesi successivi con convegni e conferenze, visite guidate, una biciclettata nei luoghi della Santa, per terminare il 23 aprile 2023 con la messa solenne di chiusura del Cinquecentenario. Il calendario completo è consultabile sul sito della Diocesi. Per informazioni e prenotazioni: ArteMìa (info@artemiaprato.it; 340 5101749).

Chi è Santa Caterina. Alessandra Lucrezia Romola è nata il 23 Aprile 1522 a Firenze. A 7 anni è entrata nel convento di san Pietro a Monticelli, da dove è uscita a 9 anni per tornare alla casa dei genitori con il desiderio di consacrare la propria vita. Il monastero di san Vincenzo Ferreri fu il luogo dove, una volta fatta la professione di fede il 24 giugno 1536, rimase fino al giorno della sua morte avvenuta il 2 febbraio 1590. E ancora oggi il suo corpo riposa nella basilica. Da febbraio 1542 la Santa iniziò a essere soggetta a una serie di rapimenti estatici che si verificarono ogni settimana per dodici anni. La sua devozione al Crocifisso, ancora oggi conservato nel monastero, era instancabile, come la sua capacità di saper guidare la comunità nei decenni in cui fu priora. Da sottolineare inoltre la sua grande dote di intrattenere rapporti con esponenti della società del suo tempo, testimoniata da un prezioso epistolario che documenta come fosse capace di arrivare lontano, pur rimanendo nella clausura del monastero. Caterina fu proclamata santa da Benedetto XIV il 29 giugno 1746. La sua festa ricorre il 4 febbraio.