«Vecchio da buttare?». È la domanda al centro del convegno promosso per questo sabato, 26 marzo, in San Domenico da Opera Santa Rita e associazione Recuperiamoci! sul tema del riutilizzo e del recupero, che ha come obiettivo quello di proporre alla città la nascita di un centro del riuso. Il modello è quello creato in altre realtà italiane e della Toscana, come ad esempio Capannori, dove esiste da tempo un punto di raccolta e riparazione di oggetti che non servono più per trasformarli e ricollocarli su un mercato solidale. Il progetto però è più ampio e non riguarda soltanto «le cose», ma, in particolare, le persone.
«Il punto di partenza sono le parole di Papa Francesco contro la cosiddetta “cultura dello scarto” – dice il presidente dell’Opera Santa Rita, Roberto Macrì –, la nostra riflessione vuole essere più ampia ed è mirata a riscoprire una nuova coscienza civica improntata a dare valore e dignità a tutte le persone, a prescindere dalle condizioni fisiche e dall’età».
Come partner dell’iniziativa non poteva che esserci l’associazione fondata da Paolo Massenzi che da dodici anni sperimenta l’economia circolare accogliendo tutti coloro che hanno bisogno di rimettersi in gioco. Nel 2021 Recuperiamoci! ha aperto una nuova sede in via di Cantagallo 33, dove ci sono una decina di persone che lavorano assieme per trasformare i tantissimi oggetti donati da chi svuota appartamenti, cantine o ambienti lavorativi in qualcosa di nuovo, di riutilizzabile, insomma: di utile.
La proposta di dar vita a un centro per il riuso si inserisce all’interno di queste esperienze e punta decisamente sulla antica e conosciuta vocazione di Prato, città dell’economia circolare per eccellenza. «Al Santa Rita già da tempo facciamo qualcosa del genere, penso al laboratorio di biciclette realizzato con i richiedenti asilo inseriti nelle nostre strutture – dice ancora Macrì – e come questa ci sono tante altre attività che possono essere inserite nel nuovo servizio che intendiamo aprire». Per farlo ovviamente occorre il coinvolgimento della città e il convegno di sabato 26 marzo è stato organizzato proprio in questo senso. «Facciamo tutto in modo autonomo e privato, crediamo che questa attività possa diventare istituzionale in un’ottica di economia collaborativa», conclude Massenzi.
Il convegno «Vecchio da buttare? Verso la nascita di un centro per il riuso a Prato» è in programma sabato 26 marzo in San Domenico. Si comincia alle 9,45 con il saluto del vescovo Giovanni Nerbini, al quale seguono tutti gli interventi dedicati alla cultura del recupero delle risorse umane e alla economia circolare. Tra i relatori ci sono sociologi, architetti e referenti di progetti improntati alla sostenibilità. Saranno presenti il sindaco Matteo Biffoni, l’assessore regionale Monia Monni, la consigliera regionale Ilaria Bugetti e il presidente di Alia, Nicola Ciolini.
Nel pomeriggio, dalle 15, il convegno prosegue nella sede di Recuperiamoci! in via di Cantagallo 33, dove sarà possibile conoscere cosa succede in un centro del riuso e di assistere a un laboratorio di recupero di un oggetto altrimenti destinato alla discarica. Sono in esposizione opere di eco-design e nel piazzale ci sarà la performance «Oltre il Muro».