Prato comunità educante è il titolo-obiettivo del bando speciale che la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato lancerà, entro il prossimo il 30 aprile, con lo scopo di contribuire a fronteggiare la povertà educativa, una grande sfida da cui dipende il futuro di tanti, troppi, ragazzi e che adesso più che mai, anche per le conseguenze della pandemia, interpella l’intera comunità. Il progetto è stato presentato questa mattina da Franco Bini, presidente della Fondazione, e da Massimo Mancini, coordinatore dell’iniziativa e componente del consiglio di indirizzo.
“È un bando innovativo che guarda al contrasto della povertà educativa e alla cura delle giovani generazioni – sottolinea il presidente Bini – per la prima volta è la stessa Fondazione che ci fa promotrice di un progetto e chiama alla collaborazione più soggetti della comunità locale con l’obiettivo di promuovere una rete”.
“Se sul fronte della povertà educativa e della dispersione scolastica la situazione pratese prima della pandemia era di difficoltà adesso si può parlare d’emergenza – mette in evidenza Massimo Mancini – Per questo abbiamo deciso di mettere in campo questo strumento e di avvalerci della collaborazione del Pin per selezionare il progetto più efficace ed essere in grado di misurarne i risultati”.
È necessario, dunque, un patto di comunità che veda lavorare insieme più soggetti perché la scuola, che già fa molto, da sola non può fare tutto. Parte da questo presupposto l’idea del bando che mette a disposizione 100 mila euro, per sostenere progetti educativi mirati, destinati a ragazze e ragazzi dai 12 ai 16 anni, che integrino l’attività scolastica e aprano la quotidianità dei giovani a esperienze concrete in ambito culturale, sociale, ambientale e sportivo.
Insomma, l’obiettivo è aiutare i ragazzi – specialmente i più fragili – ad avere prospettive più ampie, a diventare persone e cittadini consapevoli, contrastando il pesantissimo fenomeno della povertà educativa minorile e della dispersione scolastica.
La pandemia ha aggravato una situazione che nel territorio pratese già era molto complessa e difficile. Basti pensare che il livello di abbandono scolastico – più elevato nel biennio delle superiori – si attestava nel 2016 a Prato al 18%. Per quanto riguarda il ritardo negli studi, nell’anno scolastico 2019-20, a Prato si rileva una percentuale del 13,91% (media regionale 8,20) per la secondaria di primo grado e del 27,38 (media regionale 22,68) nella secondaria di secondo grado. Fallimenti scolastici e abbandono degli studi sono soltanto la punta dell’iceberg, il finale negativo di un percorso che trae origine dalla povertà educativa, dal conseguente ritiro sociale (abbandono esperienze extrascolastiche quali musica, sport, relazioni amicali e sociali) con fenomeni di psicopatologie, a partire dai disturbi di ansia e attacchi di panico.
Il valore aggiunto del bando è costituito dall’impegno della stessa Fondazione nel sollecitare la creazione di reti progettuali che vedano la collaborazione di enti e associazioni del terzo settore, istituzioni culturali e scuole. La comunità educante è chiamata a raccolta in tutte le sue componenti: scuole, genitori, associazioni culturali, sociali e sportive, istituzioni e imprese.
L’appello è rivolto a tutti e la Fondazione per presentare il bando (in pubblicazione entro il 30 aprile), insieme al Laboratorio Arco, dà appuntamento a tutti i soggetti interessati per il prossimo 29 marzo, alle ore 11 presso il Pin. Sarà questo il primo di una serie di incontri di formazione, di sostegno alla co-progettazione, per arrivare alla presentazione delle domande, fissata per l’11 giugno. Entro il 31 luglio verrà poi selezionato il progetto da sostenere i cui obiettivi, insieme ai successivi risultati, verranno valutati dal Laboratorio Arco secondo il metodo EHD che ha come riferimento i valori dello sviluppo umano.
I progetti, da svolgere tra l’ottobre 2022 e il settembre 2023, dovranno puntare i loro risultati su obiettivi specifici: il senso di appartenenza alla comunità, la solidarietà, l’inclusione sociale, la sostenibilità sociale e ambientale. In primo piano ci sono le finalità dell’Agenda 2030: istruzione di qualità, riduzione delle disuguaglianze, creazione di comunità e città sostenibili.