14 Marzo 2022

Riaperte le visite ai pazienti ma ci sono code di 20 minuti per entrare in ospedale

Il doppio sistema di controllo degli accessi nel fine settimana ha provocato disagi


Attese fino a 20 minuti per entrare in ospedale durante l’ora del passo. E’ quello che si è verificato nel fine settimana, il primo week end dopo che giovedi scorso sono state allentate le restrizioni anti-Covid ed è stata consentita – con provvedimenti nazionali e regionali – la riapertura alle visite ai pazienti. Prima di quella data l’accesso dei familiari dei degenti era consentito soltanto in particolari casi e con deroghe concesse dalla direzione ospedaliera. Dal 10 marzo gli ospedali sono stati riaperti alle visite, ma permangono alcune restrizioni e accorgimenti per evitare assembramenti e prevenire rischi di contagio tra i pazienti e il personale sanitario: al Santo Stefano l’orario del passo è stato esteso (il giorno dalle 12 alle 14; la sera dalle 18 alle 19,30); le visite possono durare al massimo 45 minuti e sono consentite soltanto da parte di una persona per ciascun degente, per ciascun passo.
L’accesso dei visitatori, che devono indossare le mascherine FFP2, è legato al possesso del green pass (terza dose booster effettuata, o primo ciclo di vaccinazione completato più tampone negativo eseguito nelle 48 ore precedenti l’accesso) che viene verificato all’ingresso. A questo primo filtro, segue il secondo controllo: ad un tavolino il personale verifica che il ricoverato indicato dal visitatore non abbia già ricevuto visite in quel passo.

Questo doppio filtraggio è causa delle lunghe file che si sono verificate soprattutto nella prima mezzora del passo; attese a cui devono sottostare anche le persone che si recano in ospedale per sostenere una visita.
Per i familiari dei degenti, ci sono poi ulteriori attese e difficoltà, come raccontano diverse persone che anche al passo di stamani a mezzogiorno si sono dovute mettere in coda per entrare.

“Qui all’ingresso dell’ospedale aspettiamo 20 minuti per entrare, ma poi magari ne aspettiamo altri 40 su in reparto, perchè suona, suona, suona e nessuno ti apre. Così diventa anche problematico parlare con i dottori” – dice una signora.

“Abbiamo seguito le circolari regionali – spiega la direttrice dell’ospedale Sara Melani – interpretandole nella maniera più estensiva, proprio perchè è nostra intenzione tornare ad aprire alle visite dei pazienti ed abbiamo messo a disposizione delle fasce orarie piuttosto ampie, nei due passi giornalieri, proprio per diluire gli accessi e le presenze. Cercheremo altre modalità di gestione affinchè sia più snello ed agile l’ingresso dei visitatori. Ma, considerata la situazione, dobbiamo continuare a tutelare i pazienti ed evitare situazioni caotiche all’interno dell’ospedale. Chiediamo per questo a tutti la massima collaborazione e il rispetto delle regole; altrimenti saremmo costretti ad adottare ulteriori restrizioni come ad esempio le visite alternate a letti pari e letti dispari (le visite ad un paziente consentite solo al passo del giorno e quelle al compagno di stanza consentite soltanto al passo della sera, ndr)”.