Giornata nazionale delle vittime da Covid: bandiere listate a lutto a Montemurlo e Poggio a Caiano
Il sindaco Simone Calamai ricorda i nomi delle cinquanta vittime montemurlesi. Anche il primo cittadino di Vaiano ha reso omaggi a quanti hanno perso la vita a causa del virus
Le bandiere del municipio di Montemurlo oggi, 18 marzo, sono listate a lutto in occasione della Giornata nazionale per la memoria delle vittime dell’epidemia da Covid. Sono trascorsi due anni da quel terribile 18 marzo 2020, quando sugli schermi televisivi apparve la colonna di mezzi militari, impegnati nel trasporto delle bare delle vittime del Covid a Bergamo. Oggi il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai ha voluto ricordare i nomi dei cinquanta montemurlesi morti a causa del virus per preservare e onorare la loro memoria. La prima vittima del Covid è stato Angelo Grazzini, scomparso il 20 marzo 2020 e poi dopo di lui altre 49 persone: Alfredo, Franca, Lina, Settimo, Aldo Micheli, Filomena, Enzo, Matilde, Giuliana, Maria Gabriella, Rinaldo, Alessio, Piero, Fernando, Benito, Silvana, Andreas, Divo, Concetta, Rosella, Enrico, Giuseppina, Lidia, Rosa, Bruno, Bruno,Mauro, Carmine, Beruze, Piero Luigi, Gianfranco, Mariano, Gabriella, Maria Grazia, Lucio, Eugenio, Irio, Hamid, Sira, Gino, Pietro, Rodolfo, Matteo, Virginia, Vilma, Ubaldo, Maria, Giuseppe e Franco.
«Ora che la fine dell’emergenza sanitaria è vicina, sarebbe un errore non ricordare ciò che abbiamo vissuto, le sofferenze e le difficoltà- dice il sindaco Simone Calamai- Nei due anni della pandemia il mantra del Comune di Montemurlo, in tutte le comunicazioni ai cittadini, è stato:“solo insieme possiamo farcela” ed anche oggi, in questo delicato momento di crisi a livello internazionale, non possiamo dimenticare che ci si rialza solo insieme. Facciamo tesoro di ciò che abbiamo imparato dalla terribile esperienza del Covid, facciamo in modo che tante persone non siano morte invano. Continuiamo con convinzione a vaccinarsi ed ad adottare tutte le misure di prevenzione per il contenimento del Covid che, purtroppo, continua a circolare. Non ci possiamo permettere di fermarsi di nuovo». Il sindaco Simone Calamai fin dalle prime fasi della pandemia ha voluto ricordare pubblicamente le vittime montemurlesi della pandemia, soprattutto nei momenti più difficili del lockdown che aveva fermato l’Italia, quando le persone non avevano la possibilità neppure di ritrovarsi alle cappelle del commiato per salutare i propri cari. Il ricordo del sindaco Calamai in questi due anni, quindi, è stato il saluto e il cordoglio della comunità montemurlese, che si stringeva intorno alle famiglie di chi era morto da solo a causa del virus.
Anche a Poggio a Caiano il Comune ha simbolicamente esposto le bandiere a mezz’asta per ricordare le persone decedute a causa dell’epidemia ed onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari che con grande professionalità e dedizione hanno operato per salvare vite umane. “Sono passati due anni – afferma il sindaco Francesco Puggelli – da quel 18 marzo in cui, a Bergamo, i camion dell’esercito portavano via centinaia di persone e quanti parenti, amici, colleghi abbiamo perso in questi mesi. Oggi li vogliamo ricordare tutti. Nei giorni più neri della pandemia ci siamo ripetuti tante volte che, un domani, da questa tragedia ne saremmo usciti migliori. Con il 31 Marzo, finalmente, lo stato di emergenza cesserà: quel domani pertanto è arrivato. Il modo migliore per ricordare coloro che ci hanno lasciato è per tutti quello di non dimenticare la lezione di quanto è avvenuto e per ognuno di noi impegnarsi ad essere strumento di quel miglioramento che tanto abbiamo aspettato.”
A Vaiano invece il sindaco di Vaiano Primo Bosi ha reso omaggio alle vittime del Covid, portando un mazzo di fiori al Giardino della memoria di via Berlinguer. Con lui c’erano il vicesindaco Marco Marchi e l’assessore Fabiana Fioravanti. “Non possiamo dimenticare chi ha combattuto tra le sofferenze il terribile virus, purtroppo in solitudine e lontano dagli affetti più cari – afferma Bosi – il gesto di oggi vuol essere anche un abbraccio e un segno di affetto per le famiglie che ancora oggi portano il peso di un dolore tanto grande”. Il Giardino della memoria è stato inaugurato il 18 marzo dello scorso anno, nel parco che ha preso il posto del vecchio cimitero del paese. In quell’occasione il vescovo Giovanni Nerbini aveva benedetto la targa in ferro che ricorda a tutti le vittime della pandemia. “Questa esperienza ci ha resi più umani e più sensibili. Mentre cerchiamo di tornare alla normalità non dobbiamo perdere il patrimonio che questa esperienza terribile ci ha insegnato: non dimenticare nessuno ed essere prossimo per chi ci sta accanto”, aveva affermato il vescovo. Tra le vittime del Covid del comune valbisentino ci sono anche due ex parroci molto benvoluti: don Mario Donadoni e don Ezio Palombo di cui le comunità di Vaiano, per il primo di Fabio, per il secondo, conservano un ricordo pieno d’affetto.