18 Marzo 2022

La «sala Prato» della grande mostra su Donatello, una occasione per far conoscere la nostra città

Alla scoperta della sezione dedicata ai capolavori che l'artista simbolo del Rinascimento realizzò per la Sacra Cintola. Dopo Firenze le opere voleranno a Berlino e Londra


All’interno della grande mostra monografica su Donatello allestita a Palazzo Strozzi c’è una sala dedicata a Prato. Qui si possono ammirare i capolavori realizzati dall’artista e dalla sua «compagnia» di scultura nel periodo 1428-1446, un ventennio nel quale furono realizzati il celebre pulpito per la pieve di Prato (poi Cattedrale), il sottostante capitello in bronzo e lo splendido reliquiario (la Capsella) della Sacra Cintola mariana, ancora oggi il simbolo religioso e civile della città.

Questa mattina, venerdì 18 marzo, la mostra (allestita anche al Museo nazionale del Bargello) è stata visitata in anteprima dai prestatori delle oltre centotrenta opere che compongono questa storica e inedita retrospettiva. Prato era presente con il sindaco Matteo Biffoni, la direttrice scientifica del Museo di Palazzo Pretorio Rita Jacopino, il direttore dei Musei diocesani Claudio Cerretelli e l’economa della Diocesi Irene Sanesi.

Dopo Firenze la mostra dedicata a Donatello volerà al museo nazionale di Berlino e poi al Victoria and Albert Museum di Londra. «Per Prato è una grande occasione per far conoscere le sue bellezze e per portare interesse, turismo e attenzione sulla città», ha detto Cerretelli.

Prato affidò a Donatello l’incarico di ideare e realizzare un pergamo, un balcone esterno, per mostrare ai fedeli la più amata reliquia cittadina: la cintura della Vergine. Fedele al proprio estro di architetto-scultore, Donatello concepì il pergamo come un gigantesco calice liturgico incastonato nell’angolo destro della facciata della chiesa. Sulle formelle del parapetto scolpì gruppi di spiritelli danzanti su un fondo di mosaico. Una invenzione poi replicata nella cantoria di Santa Maria del Fiore. La genialità dell’artista si evidenzia in particolare nel grande capitello di bronzo del pergamo, «prodigio di fantasia all’antica». Questa opera è frutto della collaborazione con Michelozzo, al quale si deve il lavoro di fusione.
Poi c’è la Capsella creata da Maso di Bartolomeo, assistente di Donatello, un bellissimo reliquiario a cassetta rettangolare che riprende il tema degli spiritelli danzanti su tutti i lati.

 

Claudio Cerretelli presenta il Capitello di bronzo del pulpito: «Mostra la genialità di questo artista»

 

Altra opera pratese presente alla mostra è una scultura in terracotta Madonna con Bambino in trono, uno dei pezzi forti della collezione permanente di Palazzo Pretorio. Si tratta di una scultura destinata alla devozione privata donata al museo civico di Prato nel 1871 da Paolo Vanni. È un’opera giovanile di Donatello ma già si possono vedere le caratteristiche peculiari della sua arte.

Rita Iacopino presenta la terracotta proveniente da Palazzo Pretorio: «Un’opera giovanile e bellissima»

 

La mostra Donatello, il Rinascimento è a Palazzo Strozzi e al Museo nazionale del Bargello fino al 31 luglio. Qui il sito di Palazzo Strozzi e qui quello del Bargello.