15 Marzo 2022

Demografia delle imprese: per il terzo anno consecutivo lo sviluppo resta fermo

Rallentano manifatturiero e costruzioni, crescono turismo, alloggio e ristorazione


L’economia della zona Prato-Pistoia, rappresentata da 57.159 imprese attive, regge l’impatto del Covid con segnali di ripresa.
Lo rivelano i dati elaborati dalla Camera di commercio di Pistoia e Prato a fine 2021.
La variazione delle imprese attive rispetto all’anno precedente sale dello 0,7%, un dato migliore sia rispetto alla media regionale che nazionale. Una variazione complessiva che però è il risultato di andamenti diversi nelle due province.

A fine 2021 nella provincia di Prato si contavano 33.354 imprese registrate, di cui 28.879 attive. Nel suo insieme lo sviluppo del tessuto imprenditoriale si mantiene, per il terzo anno consecutivo, su valori sostanzialmente nulli. Risultato influenzato anzitutto dall’ulteriore rallentamento nel manifatturiero (con 8.357 imprese attive a fine 2021) che non riesce a recuperare la flessione negativa del 2020. Nel dettaglio, rispetto al 2020, il saldo è ancora una volta negativo nel tessile, nella meccanica, nell’industria del legno e del mobile e nella trasformazione alimentare. Recupera invece un po’ di slancio la crescita nelle confezioni così come crescono in modo significativo le imprese attive nella fabbricazione di articoli in pelle e simili. Per quanto riguarda gli altri settori, si riduce sensibilmente il numero delle imprese attive nelle costruzioni che, dopo il modesto recupero del 2020, sembra quindi aver imboccato nuovamente il sentiero decrescente che ha afflitto il settore negli ultimi anni. Piuttosto fiacco anche l’andamento nel commercio soprattutto con riferimento agli esercizi al dettaglio che diminuiscono del -1,5%. Notizie più confortanti provengono invece dal settore del turismo, alloggio e ristorazione e da quello dei servizi per il quale si registra un andamento diffusamente positivo in tutti i principali comparti di attività.
A Prato il saldo tra imprese iscritte e cessate s fine 2021 è negativo (sono 109 in meno) e replica il dato riscontrato nel 2020. Tuttavia si riscontra un incremento abbastanza significativo tanto dei flussi di cessazione (2.695 le chiusure registrate durante l’anno) quanto dei flussi di iscrizione (2.586 le aperture di nuove imprese). Nel corso del 2021 il tasso di cessazione rilevato in provincia di Prato è infatti cresciuto all’8,1%, con punte pari al 10,5% nelle costruzioni e al 9,6% nel manifatturiero; in aumento anche il tasso di iscrizione che passa a 7,7%. Le iscrizioni si sono concentrate prevalentemente nel comparto industriale, del commercio e dei servizi alle imprese.
La ripresa dei flussi di iscrizione e di cessazione comporta anche l’incremento del tasso di turn-over che raggiunge il 15,8% nel 2021, riportandosi così sui valori mediamente riscontrati prima della pandemia.

“Se dall’analisi dei dati dell’anno 2021 si riscontrano segnali di ripresa nell’economia dei due territori, purtroppo il nuovo pesante contesto che si sta andando a creare, dovuto in primis alla situazione tra Ucraina e Russia e all’impennata dei costi energetici, porta a mantenere un atteggiamento estremamente prudente riguardo l’evoluzione del tessuto imprenditoriale nel medio periodo” ha detto la presidente della camera di commercio di Pistoia e Prato Dalila Mazzi.