La spaccatura nel Pd si fa sempre più profonda sulla collocazione del nuovo hub del riciclo tessile. Dopo le polemiche in direzione provinciale, adesso i circoli Arci e Pd di Paperino e Cafaggio, e la Polisportiva di Paperino si schierano ufficialmente contro la collocazione del progetto in via di Baciacavallo, al posto del campo sportivo del Paperino San Giorgio. “Solo da pochi giorni abbiamo appreso dell’esistenza di un progetto relativo alla realizzazione dell’hub del tessile – si legge nella nota -. Non critichiamo il progetto in quanto tale, perché da quello che siamo riusciti a comprendere sembra che sarà una grande opportunità per Prato, ma quello che contestiamo fermamente e la scelta scellerata della sua ubicazione a fianco dell’impianto di Gida, su un terreno che da molti anni ospita tra l’altro l’attuale campo di calcio di Paperino. Questo progetto ha subito un’ulteriore accelerazione quando si è capito che per finanziare una parte dell’opera si poteva partecipare a un bando relativo al fondi del Pnrr. Crediamo che un altra soluzione si poteva e si debba trovare”.
“Il nostro territorio è già carico di infrastrutture e crediamo che la nostra comunità si sia fatta carico fin troppo – aggiungono i circoli -. La nostra è una zona da bonificare e non da caricare ulteriormente. Ed è arrivato il momento di dirlo a voce alta in tutti i modi, in tutte le sedi sempre nel rispetto delle regole. Chiediamo quindi a gran voce alla nostra amministrazione comunale di aiutarci e farsi carico di un ripensamento sull’ubicazione di questo impianto. Ognuno di noi si deve prendere le proprie responsabilità”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere del Pd Antonio Nelson Facchi, referente del quartiere, che ha proposto un compromesso: “Siamo tutti favorevoli all’hub del tessile. Se l’unica collocazione possibile per farlo a Prato è quella dell’attuale campo sportivo di Paperino, nonostante le tante contrarietà espresse, la zona sud deve essere alleggerita dalle troppe infrastrutture che impattano sulla sua qualità ambientale, a partire dal mini-tervolarizzatore di GIDA. Il nuovo capannone destinato alla sola cernita degli scarti tessili, quindi un’attività che a Prato si fa da sempre, è una priorità per la città, come emerso dal percorso partecipativo ‘Prato Circular City’ sostenuto da tutte le associazioni di categoria e da tutte le parti sociali” scrive Facchi in una nota. “Pur riconoscendo che col progetto dell’hub si riqualifica l’area dove da anni ci sono all’aria aperta i cassonetti di Alia, si demolisce l’ex scuola edile da lì poco distante abbandonata e recentemente oggetto di occupazioni abusive a favore di nuove piantumazioni e si realizza la ciclabile tra Paperino e Fontanelle; è indubbio che ancora una volta si elimina una zona verde per far spazio ad un nuovo edificio, aumentando quindi il consumo di suolo. È indubbio che quella decina circa di camion che transiteranno ogni giorno, secondo le stime di Alia, in entrata e in uscita dal nuovo hub aumenteranno l’inquinamento di quei paesi – conclude Facchi -. Pertanto, oltre a completare gli impegni presi con quelle comunità per la casa del Carnevale e per il nuovo impianto sportivo accanto alle scuole, occorre riflettere sulla valutazione della termovalorizzazione, non prevista nel primo progetto di aggiornamento di GIDA, come un percorso ancora sostenibile per la reputazione del distretto stesso”.