La futura realizzazione di un hub per il riciclo del tessile ha diviso la città tra favorevoli, contrari e favorevoli con riserva.
A salutare con soddisfazione il progetto sono Cgil, Cisl e Uil: “E’ un primo passo che candida Prato a essere rinnovata protagonista nel nostro paese e con uno sguardo nella logica europea” dicono i sindacati, per i quali il progetto dell’hub può e deve offrire anche nuova occupazione, stabile e di qualità, con la creazione di nuove competenze.
Un no forte all’opera, soprattutto per la scelta dell’ubicazione e del mancato coinvolgimento dei cittadini, arriva dal Comitato ambientale Difendiamo la nostra salute Prato sud.
“L’ennesimo passo verso la definitiva rottura di un equilibrio ormai precario – scrive il Comitato – quando la finiranno di martirizzare le frazioni sud di Prato? Con quale arroganza la classe politica impone le decisioni prese nelle segrete stanze eludendo e calpestando ogni principio normativo sulla partecipazione della popolazione?” si domanda il Comitato, che poi aggiunge come da tempo i cittadini delle frazioni sud di Prato hanno fatto presente la situazione da loro definita “insostenibile” dei luoghi in cui vivono.
“Siamo il terzo mondo di Prato” aggiunge con amarezza il Comitato.
C’è poi la posizione di Fratelli d’Italia, con i consiglieri Cocci e Belgiorno che si dicono favorevoli all’opera per i benefici che porterà alla città, ma contrari alla scelta del luogo e per il mancato coinvolgimento dei residenti e del consiglio comunale.
“Non sono bastate le proteste negli anni dei cittadini e dei comitati nella zona di Baciacavallo, dove le amministrazioni di centrosinistra hanno permesso questa vicinanza e promiscuità tra aree industriali ed abitative, ora si annuncia la creazione di un nuovo impianto che impatterà ulteriormente in quelle zone” scrivono i consiglieri.
“Il PD e il sindaco hanno scelto il sito per questo progetto durate una riunione di partito. I percorsi partecipativi e il consiglio comunale sono stati scavalcati” lamentano Cocci e Belgiorno.