Giorno del Ricordo, la deposizione della corona d’alloro per le vittime delle foibe
A Poggio a Caiano intitolato il giardino di Via Indipendenza ai martiri delle foibe
Prato ha celebrato il Giorno del Ricordo. Questa mattina in via Martiri delle Foibe il sindaco Matteo Biffoni, insieme al prefetto Adriana Cogode, ha deposto una corona d’alloro alla memoria delle vittime delle foibe e degli esodati istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Presenti il presidente della Provincia, rappresentanti dei Comuni dell’area pratese, autorità civili e militari e il vicario generale della Diocesi di Prato don Daniele Scaccini.
“E’ una giornata importante – ha affermato il sindaco Matteo Biffoni – così come lo sono tutte quelle che ci spingono al ricordo. Quello che è successo nelle foibe e con gli esodati è un monito per tutti noi, affinchè tutto questo non risucceda, anche se purtroppo non è così come possiamo vedere proprio in questi giorni alle porte della civile Europa, dove la prevaricazione dell’uomo sull’uomo e della violanza, così come l’utilizzo della forza per imporre le proprie idee, non sono finite. Il sacrificio di quelle donne e di quegli uomini deve servire soprattutto a chi si occupa della cosa pubblica a ricordare che niente va dato per scontato e che è fondamentale continuare a lavorare per i valori della democrazia e della costituzione, pur avendo giustamente idee diverse, mettendendole in discussione, ma senza superare mai il confine”.
A Poggio a Caiano l’amministrazione comunale ha intitolato quale “Giardino Martiri delle foibe” l’area verde di via Indipendenza, nella frazione di Poggetto. “Con questa intitolazione – afferma il sindaco Francesco Puggelli – abbiamo voluto ricordare e parlare di una drammatica pagina della nostra storia, a lungo ignorata e sottaciuta. Non si può però scegliere cosa accettare e cosa no della storia e con la legge del marzo 2004, che istituisce il 10 febbraio come il giorno del Ricordo, l’Italia ha scelto di ricordare e imparare dalla storia una lezione fondamentale: che l’odio non può conoscere giustificazione alcuna, che l’odio non porta altro che violenza e sofferenza. La storia, inoltre, non è di una parte o dell’altra, ma è di tutti e chi tenta di tirarla da una parte, dandone una lettura faziosa, non fa un servizio né a se stesso né agli altri”. “La scelta di questo spazio – dichiara il vice sindaco Giacomo Mari – non è stata casuale. Si tratta di uno spazio molto grande ed anche molto silenzioso. Ci piacerebbe che fosse proprio la memoria della nostra storia a riempire questo silenzio, un silenzio che predispone ed aiuta sicuramente il ricordo e la riflessione”.