13 Febbraio 2022

Da Tavola in Brasile per aiutare quaranta ragazze

Alessio Petracchi e la moglie Sonia gestiscono un collegio femminile per conto dell’Operazione Mato Grosso: Una salvezza per le bimbe abbandonate


Cresce sempre più la missione dell’Operazione Mato Grosso a Naboreiro in Brasile. Il progetto è portato avanti da tempo da un tavolese, Alessio Petracchi, classe 1977, ormai da 18 anni in Sudamerica. Dall’8 dicembre è a Prato e alloggia nella canonica di Sant’Ippolito in Piazzanese insieme alla famiglia composta dalla moglie Sonia, che è brasiliana, e dai figli Giovanni di 12 anni, Maria Clara di 9 e la piccola Sofia di un anno «che i nonni tavolesi attendevano di vedere con impazienza».

Alessio racconta con semplicità come sta crescendo la missione: «Noi siamo a Naboreiro nello stato del Mato Grosso non lontano da Rondonopolis dove gestiamo, sin dal 2012, un collegio femminile per ragazze in difficoltà chiamato Lar San Domingos Savio. È totalmente gratuito e quest’anno ospita una quarantina di ragazze di cui la metà sono nuovi arrivi. Le attività che svolgiamo, oltre alla scuola, sono corsi di cucito e ricamo, curiamo un orto e abbiamo anche una piccola fattoria con polli e mucche per le necessità interne. Inoltre stimoliamo le ragazze più grandi a fare volontariato a favore di anziani in difficoltà andando a fare le pulizie, qualche lavoretto o sistemare il giardino».
«La grande novità di quest’anno – prosegue – è che da febbraio apriremo una nuova casa dove saranno ospitate bambine più piccole, dai 12 ai 14 anni, perché abbiamo avuto tantissime richieste in tal senso. Grazie alle donazioni arrivate siamo riusciti a comprare un terreno adiacente al collegio di 1600 mq. dove c’era una casa che abbiamo ampliato e ottimizzato proprio per accogliere le bambine. È perfetta come soluzione perché proprio di fronte al collegio storico».

«In prospettiva – aggiunge – c’è addirittura l’idea di fare una casa per ragazzine ancor più piccole perché sono davvero moltissime le famiglie in difficoltà e tante bimbe abbandonate. A seguire questa nuova parte del collegio, che abbiamo chiamato Casa Mama Margarida, saranno una nostra assistente, cioè una delle ragazze grandi del collegio, e una volontaria in arrivo dall’Italia che si chiama Giorgia e rimarrà con noi per due anni. Oltre al collegio noi gestiamo anche un asilo del paese, abbiamo la direzione della scuola comunale e curiamo l’oratorio settimanale e domenicale. Quello settimanale è un doposcuola con giochi, la domenica invece facciamo anche le catechesi e ci sono la messa, una volta al mese quando viene il sacerdote, o la celebrazione eucaristica con un ministro straordinario».

Qual è il regalo più bello che avete ricevuto in questi giorni di presenza a Prato? «Il regalo più bello è sicuramente l’affetto che tutti ci hanno trasmesso con il desiderio di incontrarci e di aiutarci nella missione. Abbiamo davvero sentito la sincera fraternità cristiana».