Gli aumenti che si registrano in bolletta rischiano di gettare all’aria anni di sforzi e di lavoro. E ancora più, di frenare le possibilità di sviluppo delle imprese del terziario.
È da qui che nasce la volontà di aprire un osservatorio permanente regionale per monitorare l’aumento di luce e gas: un primo step che permetterà di raccogliere dati concreti su cui strutturare proposte e progetti a favore del terziario. Gli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi dovranno inviare l’ultima bolletta ricevuta e quella del corrispondente periodo del 2020 all’indirizzo di posta elettronica dedicato pistoiaprato@confcommercio.it.
Il caro energia sta infatti mettendo in ginocchio le imprese del commercio, del turismo e dei servizi, già indebolite da anni di limitazioni anti-contagio.
Per fare chiarezza, il costo medio della luce nel 2021, prima degli aumenti dei Kw, era intorno a € 0.21/0.23 centesimi ed è passato oltre € 0.51 nel mese di dicembre, mentre il costo medio del gas era di circa € 0.85/0.90 a mc ed è passato ad oltre € 1,57. Per effetto dei costi complessivi in fattura, quindi, chi prima pagava € 2.200 per 1000 kw, adesso ne paga € 5.100, chi prima pagava € 850 per 1000 mc di gas, adesso ne spende circa € 1.600.
“Dobbiamo intervenire subito per frenare gli aumenti che portano allo stremo le nostre imprese” – afferma Gianluca Spampani, presidente Confcommercio Pistoia e Prato.
L’associazione cita il caso di un ristorante abituato a bollette di duemilacinquecento euro, che oggi ne deve pagare oltre seimila. Oppure il caso dell’albergo che lo scorso anno, mentre era chiuso, in questo periodo riceveva una bolletta da mille euro di luce e oggi, purtroppo nella stessa condizione, se l’è vista recapitare di oltre tremila.
“È proprio per documentare l’assoluta insostenibilità di tali aumenti che, insieme a Confcommercio Toscana, diamo vita all’osservatorio permanente che fotografa la situazione vissuta a livello regionale dal terziario. Non solo. Chiediamo al Governo interventi urgenti a sostegno del terziario, un settore che consuma grandi quantità di energia, seppur composto da tante piccole e medie imprese” conclude Spampani.