Forum Mediterraneo, appello dei Vescovi per l’Ucraina: “Si fermi la follia della guerra”
Il cardinale Betori: "evitare in ogni modo che la religione alimenti le ragioni della guerra"
FIRENZE – I Vescovi del Mediterraneo, riuniti a Firenze per l’incontro “Mediterraneo frontiera di pace”, esprimono preoccupazione e dolore per lo scenario drammatico in Ucraina, e rinnovano la loro vicinanza alle comunità cristiane del paese. Accogliendo l’invito di Papa Francesco a vivere il 2 marzo una giornata di digiuno e preghiera per la pace, i Vescovi fanno appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche perché tacciano le armi. “Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, provoca sofferenza alle popolazioni, minaccia la convivenza tra le nazioni. Si fermi la follia della guerra! I Vescovi del Mediterraneo conoscono bene questo flagello, per questo chiedono a una sola voce la pace”.
“Occorre evitare in ogni modo che la religione alimenti le ragioni della guerra” ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla guerra in Ucraina, nel primo briefing dell’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, in corso a Firenze fino al 27 febbraio. “E questo avviene – ha proseguito il cardinale – solo quando la religione non si trasforma in fondamentalismo e non diventa strumento di populismi e nazionalismi. Va rifiutata ogni pretesa di annessione da parte di qualsiasi potere politico”. “In quanto credenti – ha affermato Betori – la prima azione che dobbiamo fare è quella della preghiera. La pace non è qualcosa che gli uomini costruiscono, è un dono che ricevono da Dio. Noi non siamo capaci di fare la pace, noi siamo capaci di fare la guerra. Se siamo accoglienti, riceviamo da Dio il dono della pace”.
Betori: “Evitare che la religione alimenti le ragioni della guerra”
Il cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente delle conferenze episcopali dell’Unione Europea lancia un messaggio ai giovani: «Hanno sofferto molto per la pandemia e ora vedono la guerra in Europa, dobbiamo dare loro un messaggio di speranza e dire che è possibile costruire la pace». Poi l’appello al Consiglio d’Europa che si riunisce oggi: “perché i leader europei mostrino unità e approvino misure che promuovano la riduzione dell’escalation e il rafforzamento della fiducia, evitando al contempo qualsiasi passo che potrebbe potenzialmente rafforzare il conflitto violento”.