Superbonus, Mazzetti (FI): “No a vincolo sulla cessione del credito. Proponiamo al governo alternative”
La parlamentare di Forza Italia raccoglie il grido d'allarme di tante imprese edili, che rischiano una crisi di liquidità a causa del cambiamento delle norme
“Siamo al lavoro perché il governo ascolti le preoccupazioni delle mondo dell’impresa e torni indietro valutando alternative migliori”. Così la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti in merito ai nuovi vincoli posti sulla cessione del credito del Superbonus edilizio. Il Decreto Sostegni Ter, approvato dieci giorni fa, prevede infatti che nell’ambito delle procedure per il Superbonus, la cessione del credito venga limitata ad un solo passaggio. Un irrigidimento che intende arginare i “furbetti” e le frodi, ma che rischia di stravolgere la pianificazione delle imprese edili oneste, procurando loro una grave crisi di liquidità. I cassetti fiscali delle partite Iva si stanno infatti riempiendo di crediti girati loro dai committenti dei lavori che hanno aderito al Superbonus; le aziende – a fronte di verifiche sulle istruttorie già esistenti da parte degli istituti di credito – confidavano di poter a loro volta girare il credito alle banche e ottenere la liquidità per loro essenziale. Ma la nuova normativa ha cambiato in corso le regole del gioco, mettendo in difficoltà tante imprese del comparto.
“Come tutti gli operatori del settore, con cui ci confrontiamo quotidianamente – afferma Erica Mazzetti – siamo rimasti stupiti di questo cambio in corso d’opera, per altro senza una seria riflessione sulle cause e i numeri delle truffe e soprattutto sugli effetti di un provvedimento simile: si rischiano blocchi sui cantieri già avviati e contenzioni, incertezze su quelli nuovi e soprattutto una generale sfiducia nel mondo delle costruzioni che, proprio a partire da queste misure, ha ritrovato un dinamismo incredibile. Il vincolo sulla cessione del credito non ha alcun senso” – ribadisce la parlamentare di Forza Italia, la quale indica come soluzioni: introdurre degli strumenti per verificare la qualità e l’operatività delle aziende, potenziare gli strumenti di vigilanza sulle operazioni e ancora, per quanto riguarda le cessioni del credito, limitarle, dopo la prima, ad altri operatori finanziari.
“Il governo Draghi, che abbiamo sempre sostenuto e sosteniamo, ha dimostrato di saper ascoltare le ragioni delle imprese e faremo di tutto perché sia così anche questa volta: le aziende italiane hanno bisogno di certezze e chi si comporta bene non deve essere punito per i pochi che infrangono le regole” conclude Mazzetti.