Una vera e propria bufera si è abbattuta sul Prato Calcio. Il Tribunale di Prato ha recepito la richiesta di pignoramento del 100% delle quote azionarie di proprietà della Commini Group srl, facente capo al presidente Stefano Commini, avanzata dalla società Scent of Work srl, che fa riferimento all’ex direttore generale Ivano Reggiani. Il pignoramento delle quote della società laniera avviene in relazione al mancato pagamento del Decreto Ingiuntivo immediatamente esecutivo emesso in data 13 dicembre dal Tribunale di Firenze nei confronti della Commini Group Spa, per 250mila euro (254.348,36 per l’esattezza), per crediti vantati a vario titolo dalla Scent of Work srl. Le quote del Prato Calcio, allo stato attuale, come si evince dal verbale di pignoramento, non potranno essere cedute a terzi senza la preventiva autorizzazione del Giudice dell’Esecuzione.
Insomma un vero e proprio colpo di scena per il Prato, con il presidente Stefano Commini, che attraverso il vice presidente avvocato Debora Staglianò tiene a precisare: ” Al debitore Commini Group SpA nessun atto, allo stato attuale, è stato notificato. Il pignoramento diventerà efficace, solo quando verrà trascritto e risulterà trascrivibile. Il Prato continuerà – prosegue Debora Staglianò – la propria regolare attività operativa, ovviamente ci stiamo attivando in tutte le sedi per controbattere in maniera efficace. Alla tifoseria posso dire di avere fiducia in Stefano Commini, la squadra verrà rinforzata adeguatamente, ci stiamo muovendo con attenzione sul mercato dei professionisti”.
In questa “guerra” a suon di carta bollata, tra Reggiani e Commini, la società biancazzurra dovrà muoversi sul calcio mercato con il fardello di una situazione assai problematica e con un “pignoramento” delle quote in corso e una situazione societaria tutta da decifrare. Il 2022 del Prato inizia con l’ennesimo colpo di scena.