Publiacqua e Centro Giovanile di Formazione Sportiva insieme per sostenere lo sport che include. Tutto questo grazie al Bando Sport 2021 che l’azienda ha lanciato nell’aprile scorso e che ha consentito a 18 realtà di organizzare e strutturare progetti sportivi finalizzati appunto a eliminare ostacoli di natura economica, sostenere iniziative rivolte a persone con disabilità fisica psico-mentale e sensoriale e contrastare la povertà educativa.
Un sostegno che, nel caso del Cgfs ha consentito, a partire da settembre 2021, di accogliere gratuitamente all’incirca 50 bambini e ragazzi, di età compresa tra i 5 e i 16 anni, garantendo loro il diritto alla pratica sportiva e la possibilità di frequentare uno dei tanti corsi offerti. La copertura economica delle frequenze varia da un minimo di 4 mesi fino a copertura completa della stagione sportiva.
“Siamo molto contenti di esser riusciti ad accogliere all’interno dei nostri corsi, anche per questa nuova stagione sportiva 2021/2022, bambine e bambini a rischio povertà educativa e con difficoltà socio economiche, che altrimenti non avrebbero probabilmente avuto la possibilità di fare sport – commenta Mirko Bassi, direttore generale del Cgfs -. Ciò è stato possibile grazie soprattutto al sostegno ricevuto da Publiacqua attraverso il Fondo denominato ‘Lo Sport come strumento di integrazione e inclusione sociale’. La priorità iniziale era quella di garantire continuità nell’esperienza sportiva, ma la nostra intenzione è quella di accogliere ulteriori richieste già a partire dai primi mesi del nuovo anno”.
I beneficiari sono stati indirizzati verso il Cgfs dai servizi di assistenza sociale del Comune di Prato, dalle associazioni del terzo settore che quotidianamente si interfacciano con i giovani in difficoltà economica, dalle famiglie stesse che hanno chiesto diretto supporto. Questo importante lavoro di squadra ha rafforzato concretamente e operativamente l’azione della comunità educante pratese entro la quale, e con la quale, il Centro Giovanile di Formazione Sportiva opera con i propri servizi sportivi, indirizzati nel concreto ai più piccoli e alle loro famiglie.
Tra le attività che hanno ottenuto maggior successo ci sono i corsi di nuoto, pallavolo, pallacanestro, ginnastica e hip hop.
“Circa il 30% dei bambini e ragazzi con età compresa tra i 6 e i 10 anni non praticano sport. La causa, spesso, è l’impossibilità economica della famiglia di coprire le spese. La gran parte di loro proviene inoltre da un background migratorio che spesso e purtroppo non facilita l’inclusione – conclude Cristina Agostinelli, responsabile bandi europei e nazionali del Cgfs -. Nella raccomandazione della Commissione Europea del febbraio 2013 “Investire nell’infanzia per spezzare il circolo vizioso dello svantaggio sociale”, viene indicata, come azione chiave, l’eliminazione degli ostacoli legati al costo, all’accessibilità e alle differenze culturali nella partecipazione ad attività ludiche, sportive, ricreative dei minori fuori dalla scuola. Grazie all’azione di Publiacqua e alla capacità del CGFS di intercettarla e interfacciarsi con gli attori sociali del territorio, si è creata un’importante opportunità che ha permesso di sostenere la crescita dei bambini a rischio povertà educativa o con particolari condizioni socio economiche svantaggiate”.
“Publiacqua è da sempre al fianco della cultura e dello sport – dice Lorenzo Perra, Presidente di Publiacqua – Entrambi rappresentano motori fondamentali della vita sociale delle nostre comunità ed entrambi hanno sofferto pesantemente gli effetti della pandemia ancora in corso. In particolare, per quanto riguarda lo sport, l’azienda ha lanciato prima un Click Day (54 le realtà sostenute) e poi, per il 2021, uno specifico bando (del valore complessivo di 150.000 euro) a sostegno di società, circoli e federazioni sportive, associazioni ed organizzazioni senza scopo di lucro che vivano lo sport come un’occasione non solo per competere ma anche e soprattutto per fare inclusione. Inclusione intesa a tutto tondo e quindi tesa ad eliminare ostacoli di natura economica di accesso all’attività, a strutturare percorsi di empowerment per soggetti in condizioni di fragilità o a contrastare la povertà educativa. Obiettivi che ben ha inquadrato il progetto promosso dal Cgfs a cui quindi è andato il nostro sostegno convinto”.