Casi Covid nelle scuole, banchi vuoti in 68 classi materne e primarie: è il 14% del totale
Sospensione delle attività e Dad: in pochi giorni a Prato si è passati da 18 a 68 classi interessate dai provvedimenti
Il 14% delle classi di scuole materne ed elementari pratesi è attualmente alle prese con la sospensione dell’attività o con la didattica a distanza: si tratta di 68 classi su un totale di 491. E’ l’effetto della diffusione della variante omicron e delle norme introdotte dal governo con il decreto legge dello scorso 7 gennaio. Per le scuole d’infanzia, così come per gli asili nido, è prevista la sospensione delle attività didattiche per 10 giorni al verificarsi di un caso Covid nel gruppo classe. Per la scuola elementare, la dad scatta con due o più positivi per classe, mentre in caso di singola positività si attiva la “sorveglianza con testing” con due tamponi per l’intera classe da effettuarsi nell’arco di 5 giorni.
A Prato, per il momento le sezioni di nido sospese per la presenza di casi Covid sono soltanto 3 su un totale di 21. Mentre tra scuole dell’infanzia e primarie la situazione è rapidamente peggiorata: dalle 18 classi interessate venerdi scorso, si è arrivati oggi (mercoledi 19 gennaio) a 68 classi con i banchi vuoti. Per la maggior parte dei casi si tratta di pochi casi Covid per classe, che hanno fatto scattare le quarantene per tutti.
“Ci sono ancora poche vaccinazioni fra i bambini delle scuole elementari perché spesso le famiglie si imbattono in tempi lunghi per le prenotazioni – commenta l’assessore all’istruzione Ilaria Santi, che sottolinea una disparità di trattamento fra alunni delle elementari e delle medie, al manifestarsi di due casi di positività nella classe. “Per medie e superiori, in questa situazione specifica, è previsto che coloro che abbiano doppia dose di vaccino o siano guariti da meno di 4 mesi, possano frequentare le lezioni in presenza con mascherine FFP2; mentre per gli alunni delle elementari, anche se vaccinati, scatta la Dad. Due trattamenti diversi che si spiegano male, vista la piccola differenza di età, talora di un solo anno, e il fatto che anche alle scuole elementari i bambini indossano le mascherine”.
La normativa (sopra uno specchietto riassuntivo a cura di Anci Toscana) è particolarmente complessa (per medie e superiori ci sono 3 modalità di gestione, in base all’emersione di 1, 2 o 3 casi per classe, che spesso non si manifestano tutti lo stesso giorno); le famiglie sono in difficoltà per trovare i tamponi e le segreterie scolastiche, soprattutto gli istituti comprensivi che hanno alunni di diversi ordine e grado, continuano ad avere problemi nei rapporti con la Asl per le comunicazioni dell’esito dei test e per avere collaborazione nella gestione delle quarantene.
“Il mondo scolastico sta facendo un grande lavoro di tenuta e aiuta in maniera fattiva il sistema sanitario, immettendo nel portale tutti i dati necessari al tracciamento, con un’attività che esula dai propri compiti – afferma l’assessore Ilaria Santi -. Continuiamo a chiedere, da novembre scorso, il ripristino dei medici scolastici, una figura che è stata presente e molto utile in passato. Sappiamo che, vista la situazione generale è difficile averli come prima, quando ne era presente uno ogni due scuole. Ma potremmo individuare un medico referente per ogni circoscrizione, per averne uno a disposizione su più plessi. Questo aiuterebbe le scuole e il dipartimento della prevenzione nella gestione delle pratiche e credo che sarebbe un sollievo non da poco”.