Il progetto di ampliamento dell’aeroporto di Peretola rinasce dalle sue ceneri come la fenice. Dopo l’approvazione in consiglio regionale con 30 voti favorevoli e 4 contrari della mozione sulla realizzazione della pista parallela, è la politica fiorentina a lanciare l’esca agli amministratori contrari all’opera nella piana. L’idea è: facciamo una nuova pista e facciamola più corta. L’asse Eugenio Giani-Dario Nardella (rispettivamente governatore della Toscana e sindaco di Firenze) rilanciano con un compromesso politico che vorrebbe riportare al tavolo delle trattative sindaci come quelli di Sesto Fiorentino e Calenzano, ma anche Prato, Carmignano e Poggio a Caiano. Non una pista da 2.400 metri, come quella del masterplan stoppato dal consiglio di stato nel 2020, ma una da 2.200 che, come assicurano gli uffici tecnici del comune di Firenze che paiono aver già fatto tutti i conti, garantirebbe al territorio pratese alti standard di tollerabilità: se la pista è più corta rispetto al precedente masterplan, gli aerei volano più alti nel cielo di Prato. E’ evidente la volontà politica di attirare ai tavoli chi ha sempre detto di no e infatti è proprio Eugenio Giani a dichiarare: “Quando decideremo di metterci a un tavolo per ragionare, sarà il momento di fare un ragionamento complessivo sull’infrastrutturazione dell’area che dovrà avere una pista che consenta più sicurezza ed efficienza per dare a Peretola il ruolo di city airport all’altezza della situazione”. Il sindaco di Prato Matteo Biffoni dichiara di non avere nessuna contrarietà allo sviluppo infrastrutturale della Toscana centrale, ma ribadisce la necessità del coinvolgimento di tutti i territori che sono nei percorsi”. Arriva subito la risposta, piccata, di Toscana Aeroporti che bacchetta Biffoni: “Stupiscono le parole del Sindaco di Prato che lamenterebbe il [mancato]coinvolgimento dei territori, quando alla proposta di un tavolo tecnico non ha mai dato seguito”. Sulla questione interviene anche un altro sindaco storicamente contrario all’ampliamento dello scalo fiorentino, Francesco Puggelli, da Poggio a Caiano. La sua dichiarazione ha il sapore dell’apertura al dialogo, ma anche quello dell’irrealizzabilità: “Se si riesce a trovare una soluzione che metta in sicurezza l’aeroporto senza deturpare l’ambiente e che renda sostenibile l’opera, siamo pronti a metterci a tavolino”, ha affermato Puggelli.