Prato crede nell’Emporio della Solidarietà: rinnovato il servizio per altri tre anni
I promotori hanno firmato il protocollo d'intesa: a fronte di 140mila euro destinati dalle istituzioni al progetto nel 2021 è stata distribuita merce per oltre 2 milioni di euro
Prato allunga la vita al progetto Emporio e conferma la positiva intuizione di questo servizio nato quindici anni fa per aiutare le famiglie in difficoltà. Questa mattina, lunedì 27 dicembre, nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato il presidente Franco Bini, il vescovo Giovanni Nerbini, il vice sindaco Luigi Biancalani e il presidente della Provincia Francesco Puggelli hanno siglato un nuovo protocollo d’intesa col quale si impegnano a sostenere il supermercato solidale di via del Seminario per altri tre anni.
Si tratta del sesto rinnovo di un accordo che nel 2006 ha portato all’apertura di un progetto al tempo inedito: dare una mano alle persone colpite dalla crisi economica in modo efficace e dignitoso. Con questo sistema si disse addio ai tradizionali pacchi viveri – uguali per tutti – e si creò un vero e proprio supermercato dove poter acquistare quello che serve. All’Emporio però non si usano i soldi ma una tessera a punti rilasciata dalla Caritas, dai servizi sociali del Comune e da una rete solidale individuata dai soggetti promotori.
Alcuni dati. Nel 2021, nel periodo gennaio-novembre, l’Emporio ha avuto una presenza mensile di oltre 1300 famiglie. Un numero costante, arrivato a questa quota durante la pandemia dello scorso anno, e che attualmente rappresenta il tetto massimo di tessere attive contemporaneamente. Quest’anno sono state 1800 le famiglie seguite dall’Emporio per un totale di oltre settemila persone raggiunte dal servizio (contando una media di quattro persone a nucleo familiare). Gli italiani rappresentano il 50% degli utenti (lo scorso anno erano il 48%). All’Emporio sono attive anche le tessere neonato – nel 2021 sono state 208 – per aiutare le mamme a reperire prodotti per l’infanzia.
Hanno detto. «Il nostro impegno viene confermato – ha detto il presidente Franco Bini – per noi l’Emporio rappresenta uno dei progetti più importanti della città ed è la dimostrazione che le iniziative realizzate in sinergia danno sempre ottimi risultati». Il vescovo Giovanni Nerbini si è detto soddisfatto per il rinnovo questo accordo: «È fondamentale riuscire a leggere e intercettare le esigenze che ci sono sul nostro territorio, a bisogni crescenti si deve saper rispondere in modo adeguato e l’Emporio lo ha sempre fatto». Di «impegno importante da mantenere nei confronti della città» ha parlato il vice sindaco Luigi Biancalani: «a Prato ci sono tante iniziative – ha sottolineato – ma questa rimane uno degli assi fondamentali». Per il presidente della Provincia Francesco Puggelli questo progetto «è emblematico di come la comunità pratese sa essere non solo generosa ma anche innovativa visto che l’iniziativa è stata presa a modello per dar vita altre esperienze simili in Italia».
La cura e la gestione del supermercato solidale di via del Seminario e il suo approvvigionamento sono stati affidati alla Fondazione Caritas di Prato. «L’Emporio non è solo un luogo dove si riempie il paniere ma dove si fa socializzazione – ha osservato la presidente della Fondazione Caritas Idalia Venco – è un ambiente dove le persone possono raccontarsi, avere qualcuno con cui parlare. È una opportunità di impegno per i pensionati desiderosi di mettere a disposizione un po’ del loro tempo e dei giovani che si affacciano per la prima volta al mondo del volontariato». Fin dall’inizio l’Emporio ha avuto anche una valenza formativa nel sensibilizzare gli utenti contro lo spreco e da alcuni mesi è presente una campagna informativa dedicata all’importanza della vaccinazione contro il Covid.
L’accordo. Il nuovo protocollo conferma i contenuti del precedente firmato nel 2018: il Comune di Prato assicura un contributo annuo di 50mila euro; la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato metterà a disposizione 70mila euro per il 2022, cifra che potrà essere confermata negli anni successivi sulla base della disponibilità dei bilanci; la Provincia, oggi ente di secondo livello e dunque senza capacità economica in questo senso, fornisce un aiuto prezioso mettendo a disposizione, in comodato gratuito, gli ambienti di via del Seminario dove si conservano e si distribuiscono i prodotti agli utenti; la Diocesi dà un contributo annuale di 20mila euro. La Fondazione Caritas (ente diocesano) come detto continuerà a occuparsi della gestione e dell’approvvigionamento.
In totale sono 140mila euro all’anno, attraverso i quali i promotori partecipano ai costi di una macchina organizzativa complessa che riesce a distribuire merce per un controvalore di 2 milioni e 190mila euro, come avvenuto nel 2021. L’effetto moltiplicatore è dovuto alle tante donazioni effettuate da parrocchie, associazioni, aziende e privati che annualmente contribuiscono a rifornire gli scaffali dell’Emporio.