20 Dicembre 2021

Il Tar sospende l’interdittiva antimafia nei confronti della Cafissi Alvaro

Il provvedimento della Prefettura decade in attesa della pronuncia di merito fissata ad aprile 2022


Il Tar della Toscana ha sospeso l’interdittiva antimafia della Prefettura di Prato che due mesi fa aveva colpito l’azienda di costruzioni Cafissi Alvaro Srl dell’imprenditore Alessandro Cafissi. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso degli avvocati Ugo Fanti e Duccio Maria Traina. Nella loro memoria difensiva, i legali avevano confutato le accuse che scaturivano da un’inchiesta della Dda di Firenze su un giro di riciclaggio e smaltimento illecito di rifiuti a carico di altre imprese edili di terzi, ritenute “proiezioni della ndrangheta catanzarese” in Toscana.
L’inchiesta aveva toccato di riflesso anche Alessandro Cafissi, al quale veniva contestato di aver fatto lavorare in tre cantieri pubblici, senza subappalto e attraverso il meccanismo del distacco, i dipendenti di un’altra azienda finita al centro delle indagini, e ritenuta dalla Dda vicina alla criminalità organizzata.
Gli avvocati di Cafissi (il quale a seguito delle contestazioni si è autosospeso da presidente di Ance Confindustria Toscana Nord) hanno prodotto una serie di documenti e prove del fatto che in realtà in due dei cantieri, vi era stato un regolare subappalto – autorizzato dagli enti pubblici – nei confronti di una società fino a quel punto dotata di tutti i requisiti di legge per potervi accedere. E che anche nel terzo cantiere, si era utilizzato il meccanismo del distacco di manodopera rispettando le normative vigenti.
Argomentazioni che sono state accolte dal Tar. Nel merito, i giudici si pronunceranno nell’udienza del prossimo 21 aprile. Ma intanto, hanno accolto la sospensione dell’interdittiva antimafia rilevando che “i provvedimenti gravati non risultano motivare adeguatamente sul rischio di infiltrazione mafiosa a carico della società ricorrente, stante la non particolare rilevanza economica dei rapporti intercorsi tra le due società e la regolarità giuridica che appare contrassegnare i rapporti stessi (due regolari subappalti e un rapporto di messa a disposizione del personale)”.
Adesso la Cafissi Alvaro chiederà di vedersi riassegnati gli appalti revocati o congelati, fra cui anche quelli per il Comune di Prato di riqualificazione di via Pistoiese.