Gli avvocati difensori di Luana Coppini e Daniele Faggi – titolare e gestore di fatto dell’orditura Luana di Oste, dove lo scorso 3 maggio ha perso la vita Luana D’Orazio – hanno richiesto l’incidente probatorio sul macchinario al quale stava lavorando la 22enne prima di venire risucchiata e perdere la vita.
La difesa spera di ricavare ulteriori dettagli dalla nuova perizia sull’orditoio. Sul macchinario è stata già effettuata una perizia affidata al consulente della Procura Carlo Gini, depositata a settembre. Alla richiesta dei difensori si è opposto il sostituto procuratore Vincenzo Nitti, titolare dell’inchiesta. Spetterà quindi al giudice per le indagini preliminari stabilire se l’incidente probatorio si farà.
Intanto Luana Coppini e Daniele Faggi, che sono indagati insieme al tecnico manutentore esterno Mario Cusimano, hanno chiesto di poter essere nuovamente ascoltati dagli inquirenti. Per i tre indagati i reati ipotizzati sono omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche. Secondo gli accertamenti effettuati dalla Asl e dalla consulenza del perito della Procura, l’ingegner Carlo Gini, è emerso che l’orditoio per campionatura al quale stava lavorando Luana aveva i dispositivi di sicurezza disattivati. L’incidente – sempre secondo gli esiti della consulenza – è avvenuto mentre il macchinario viaggiava ad alta velocità, una fase in cui le saracinesche di protezione devono rimanere abbassate.