18 Novembre 2021

Morte Luana D’Orazio, niente incidente probatorio sul macchinario

Il gip ha respinto la richiesta degli avvocati difensori di Luana Coppini e Daniele Faggi


Il giudice per le indagini preliminari Chesi del Tribunale di Prato ha respinto la richiesta di incidente probatorio sul macchinario in cui ha perso la vita Luana D’Orazio, vittima di un infortunio sul lavoro avvenuto nel maggio scorso all’ordituraA di Oste. La richiesta, cui la Procura di era opposta, era stata presentata dagli avvocati Barbara Mercuri, Alberto Rocca e Gabriele Capetta, legali di Luana Coppini, proprietaria dell’orditura, e del marito Daniele Faggi, ritenuto dagli inquirenti co-titolare, entrambi indagati per omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele antinfortunistiche per la morte della 22enne apprendista operaia.

Gli avvocati difensori avevano contestato le metodologie di lavoro e le conclusioni cui era giunto l’ingegner Gini, consulente della Procura per gli aspetti tecnici del funzionamento del macchinario, secondo il quale l’orditoio viaggiava ad alta velocità, con i dispositivi di sicurezza manomessi e i cancelli di protezione sollevati, nel momento in cui Luana ne è stata risucchiata.
Diversa la ricostruzione dell’incidente offerta dagli avvocati difensori, secondo i quali l’incidente sarebbe avvenuto nella fase di lavorazione in cui la velocità del subbio in rotazione è ridotta, il macchinario è azionato a pedale e il cancello di protezione può rimanere sollevato.

Gli avvocati difensori nelle scorse settimane avevano fatto istanza di incidente probatorio, con possibilità di avvalersi di alcuni software che consentono una ricostruzione cinematica degli incidenti ricorrendo a modelli matematici. Considerazioni che non hanno trovato l’accoglienza del gip, facendo segnare un punto a favore della Procura, la quale si avvia a presentare la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei 3 indagati: assieme a Coppini e Faggi, c’è anche il tecnico manutentore esterno dell’azienda Mario Cusimano.