26 Novembre 2021

Emergenza casa: da gennaio 250 famiglie a rischio sfratto

Il 31 dicembre scade la proroga concessa dal Governo. Difficile trovare alloggi in affitto e i prezzi sono alti


Sono duecentocinquanta le famiglie pratesi che dal 1° gennaio 2022 dovranno affrontare la procedura di sfratto esecutivo. La proroga allo stop agli sfratti voluta dal Governo terminerà infatti il 31 dicembre e da quel momento in poi gli ufficiali giudiziari potranno tornare in azione. A Prato la diretta conseguenza è quella di ritrovarsi con decine di provvedimenti da rendere esecutivi, finora bloccati dalla pandemia. Le famiglie interessate dal provvedimento dovranno fare i conti con due diverse tipologie di problema: da un lato c’è chi non ha la forza economica necessaria per prendere in affitto un immobile sul libero mercato. Un numero quantificabile in circa il 30% del totale e che quindi sta richiedendo l’aiuto del Comune per essere inserito nelle procedure dell’emergenza alloggiativa. Dall’altro c’è chi avrebbe anche gli stipendi sufficienti per prendere un immobile in affitto, ma si scontra con la carenza di case in locazione sul mercato. Dovendo spesso strapagare, con assegni mensili anche di mille euro, case dal valore decisamente inferiore.

Dal Comune spiegano che le persone che chiedono aiuto dopo lo sfratto sono per la metà italiane e per la parte restante straniere. La famiglia tipo è quella con un solo reddito lavorativo e due figli a carico. Al momento in emergenza alloggiativa a Prato ci sono seicento persone, nell’ambito di un ricambio continuo, con la permanenza che va dai sei mesi a qualche anno.
Il Comune al contempo sta andando alla continua ricerca di nuovi immobili da potere prendere in affitto, oltre a potere contare su affittacamere, residence e co-housing. Ma come spiegato dagli uffici del sociale “nessuno dorme per strada, fatto salvo per chi sceglie autonomamente di farlo”. “Fra le nuove strutture di Iolo, via Fiorentina, viale Borgovalsugana, il sostegno della Caritas e il dormitorio La Pira – ricorda l’assessore al sociale, Luigi Biancalani -, siamo in grado di coprire anche l’estrema marginalità”.

Gli strumenti in campo da parte dell’amministrazione comunale per evitare di ritrovarsi con un ulteriore boom di sfratti sono stati molteplici. Il contributo affitti, ad esempio, nel 2021 è quadruplicato, passando da 500mila euro a quasi due milioni, anche grazie all’aiuto di Fondazione e privati. Il fondo scanso-sfratti invece si è attestato sui 500mila euro. Soluzioni tampone che comunque servono a superare un momento delicato. E il Comune assicura che farà il possibile per garantire la medesima dotazione finanziaria a questi fondi anche per il 2022.