E’ stato identificato e denunciato uno dei partecipanti all’aggressione avvenuta ai danni dei manifestanti del Si Cobas lo scorso lunedi 11 ottobre. Si tratta di un cittadino cinese che secondo quanto riferiscono gli inquirenti è riconducibile all’attività della Dreamland, l’azienda di via Galvani davanti alla quale si stava svolgendo il picchetto organizzato dai sindacati di base. Il lavoro della Digos, nell’ambito dell’inchiesta della Procura, prosegue per identificare gli altri autori di quello che viene ritenuto a tutti gli effetti un atto di squadrismo.
Gli aggressori nel complesso sono stati una decina, per lo più giunti a bordo di un furgone, che appena usciti dal veicolo, armati di spranghe e mazze da baseball, hanno colpito i manifestanti a calci, pugni e bastonate. Quattro le persone che sono state costrette a ricorrere alle cure del pronto soccorso. Alla vicenda ha assistito il personale della Digos e della polizia scientifica, che si è limitato a filmare gli eventi, raccogliendo materiale utile all’identificazione degli aggressori, e a chiamare i rinforzi delle volanti, giunte quando gli autori della spedizione violenta si erano già allontanati.
Il modus operandi dei poliziotti, contestato dal Si Cobas, è stato motivato dalla Questura con l’osservanza delle regole di ingaggio, in una situazione in cui il personale presente era in netta minoranza rispetto agli aggressori. In via generale, per il reato di lesioni aggravate, gli agenti avrebbero potuto procedere nell’immediato ad un arresto in flagranza di reato, che è facoltà della polizia giudiziaria.
Intanto, il Si Cobas preannuncia il ritorno in piazza per sabato 16 ottobre, con una manifestazione per le strade del Macrolotto con partenza alle ore 15 davanti alla Dreamland di via Galvani.