19 Ottobre 2021

Pecci, un’altra tegola: rischiano di saltare le mostre fino a giugno. Curcio: “Niente programmazione senza l’autorizzazione dell’ex direttrice”

Perrella avrebbe la proprietà intellettuale sulle mostre: "Il licenziamento rischia di trasformarsi in un boomerang"


Non c’è pace per il Pecci. Dopo il terremoto causato dal licenziamento dell’ex direttrice Cristiana Perrella, ora si pone il problema delle mostre programmate fino al prossimo giugno. Come spiegato dal consigliere comunale della Lega Marco Curcio “ l’ex-direttrice Perrella per contratto può rivendicare la proprietà intellettuale delle mostre già organizzate, a partire da quella di Chiara Fumai”.

Di fatto, quindi, senza il consenso di Perrella nell’allestimento delle mostre, la programmazione fino alla prossima estate potrebbe saltare. “Ho parlato personalmente con la dirigenza del museo Pecci e ho avuto conferma di quanto temevo: per otto mesi il Centro rischia di perdere tutte le mostre programmate, correndo ai ripari in fretta e furia con mostre di opere presenti nei propri magazzini”.

Curcio, alla luce del clamore scaturito dal licenziamento di Perrella e dei problemi sulla proprietà intellettuale delle mostre programmate, parla di “un vero e proprio boomerang” in riferimento alla decisione presa dal Cda del Pecci e dal presidente Bini Smaghi. “C’è stato un danno di immagine essendo finiti su tutti i giornali – dice l’esponente del Carroccio -. E poi c’è il danno economico di un programma che di fatto perderà artisti internazionali da qui ai prossimi mesi”.

Il consigliere comunale leghista ha già scritto al presidente della commissione comunale Controllo e Garanza, Leonardo Soldi (Centrodestra) per chiedergli di “affrontare il tema durante la seduta in cui sarà presente il presidente Bini Smaghi”.

Sulla vicenda dal Pecci non confermano né smentiscono, limitandosi a dire che “stanno lavorando con gli uffici per analizzare il tema”. L’ex direttrice Perrella, invece, sostiene di non sentire nessuno del Pecci dall’8 ottobre, giorno in cui le è stato comunicato il licenziamento. “Quello che dice Curcio formalmente è giusto – sottolinea -. Le prossime mostre sono tutte organizzate da me, tranne quella sugli archivi. Se dal Pecci mi chiameranno per chiedermi il consenso, allora vedrò come rispondere”.