“Il consiglio di amministrazione della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana riunitosi oggi ha deciso di revocare l’incarico di direttore generale della Fondazione a Cristiana Perrella, in linea con quanto previsto dal contratto siglato da entrambe le parti il 16 febbraio 2021”. Con queste poche righe inviate alla stampa venerdì sera è stata data notizia dell’interruzione del rapporto tra il Centro Pecci e la direttrice Cristiana Perrella, che era in carica dal 2018. A febbraio del 2021 il contratto era stato rinnovato per un altro triennio, ma poi venerdì è arrivato il benservito. Secondo il cda esisteva un accordo verbale tra le parti per il quale Perrella avrebbe in realtà dovuto lasciare l’incarico ad inizio 2022, dando le dimissioni il 1 ottobre con sei mesi di anticipo. Le dimissioni della direttrice il 1 di ottobre però non sono arrivate, così il cda della Fondazione si è mosso autonomamente.
Il perché dell’addio – sempre secondo il cda – sarebbe da ricercare nella differenza di strategie. “Vogliamo un programma più ambizioso, il Pecci merita di più – ha dichiarato il presidente della Fondazione Lorenzo Bini Smaghi – se consideriamo il budget ed i visitatori è il museo più costoso d’Italia – ha aggiunto. Per Bini Smaghi serve un cambio di strategia che aumenti i visitatori e la visibilità, oltre ad un piano per coinvolgere investimenti privati che permetta al Centro di non reggersi solo su quelli pubblici.
Perrella da parte sua parla di “evidente violazione del contratto”, non si dà per vinta ed ha annunciato che farà valere le sue ragioni in tribunale. “Questa mossa crea un danno economico e di immagine al museo. Al Pecci manca un progetto culturale” ha dichiarato. Il Consiglio guarda già al futuro e ha avviato una procedura di selezione per nominare il nuovo direttore, che dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno. La nuova direzione – si legge nella nota del cda – “avrà il compito di rilanciare l’attività del Centro Pecci come punto di riferimento dell’arte contemporanea in Italia”.
La questione non ha lasciato indifferente la politica locale. Per il consigliere leghista Marco Curcio ci sono punti che “vanno chiariti e il Comune dovrà dare le sue risposte. Intanto ci teniamo un danno di immagine che purtroppo andrà recuperato” ha detto. “Continuano le guerre interne all’interno del Centro Pecci che intanto, dopo esserci costato circa 15 milioni di euro per i lavori di ampliamento, continua a costarci circa 3 milioni e mezzo l’anno solo di spese ordinarie – ha aggiunto Silvia La Vita del Movimento 5 stelle, per la quale non ci sono soldi né per fare una seria programmazione a lungo termine né per organizzare mostre di richiamo. La Vita ha depositato una question time oltre a richiedere la convocazione urgente delle commissioni 5 e 6.