“Il PSI, quello che ripartì con il congresso del 2008 di Montecatini, non è riuscito a cogliere l’obiettivo originale di allargare l’offerta politica del centro-sinistra attraverso una forza autonoma e popolare. Per cui ho avvertito la necessità di rompere gli indugi e aderire ad un progetto più ampio ed incisivo”. Sono le parole con cui in una nota Alessandro Michelozzi, ex segretario provinciale del Partito socialista italiano e attuale presidente di Sori spa, ha spiegato il suo passaggio al Pd.
“Sono e resto socialista per cultura e tradizione – continua Michelozzi – I compagni del PSI rimarranno un riferimento; del resto ci unisce una lunga storia comune e una profonda amicizia che non potrà che arricchirsi. Inoltre rimarrò legato alla cooperativa Matteotti e al circolo omonimo. Perchè il Pd? Il Pd è una grande casa politica in grado di ospitare molteplici sensibilità della sinistra italiana per cui mi sento accolto e a mio agio. È sicuramente un partito complesso con un grande patrimonio di relazioni e consensi e un potenziale ancora inespresso”. Per quanto riguarda la sua scelta di aderire al Partito democratico proprio in questa fase congressuale, Michelozzi spiega: “Il congresso è il momento cardine della vita di un partito; quello di più intensa elaborazione dei contenuti e delle strategie. Dal prossimo congresso usciranno le linee e gli strumenti per governare politicamente un contesto che evolverà significativamente considerato anche che, fra tre anni, quattro sindaci su sette termineranno il loro secondo mandato”. Per quanto riguarda l’impegno in Sori, l’attuale presidente dichiara che sarà concluso “nella prossima primavera”.