La preziosa meteorite che ha concluso il suo lungo viaggio nello spazio in qualche punto di Agliana e Quarrata continua a nascondersi agli occhi dei ricercatori. Nel fine settimana però ripartono le squadre organizzate, che proseguiranno il lavoro di sabato 9 e domenica 10 ottobre, setacciando nuove aree del reticolo individuato dalla rete di sorveglianza Prisma. A coordinare le ricerche saranno ancora il direttore del Museo di Scienze Planetarie Marco Morelli e il ricercatore di Scienze della Terra dell’Università di Firenze Tiberio Cuppone.
“Ora più che mai abbiamo bisogno di tutto l’aiuto che i volontari potranno darci. La notizia ormai è nota a molti e speriamo di poter proseguire nel migliore dei modi nella ricerca e naturalmente sperare in un pizzico di fortuna – sottolinea Morelli – Il campione è piccolo e non è certo facile individuarlo, ma non ci arrenderemo facilmente”.
Intanto al Museo di Scienze Planetarie continuano ad arrivare segnalazioni, una decina in questi giorni, ma solo 3 dall’area di probabile caduta. Per la maggior parte di tratta di rocce composte da serpentinite, che spesso si presenta con un colore molto scuro.
La meteorite ha attraversato l’atmosfera della Terra la notte del 1° ottobre viaggiando a oltre 50mila chilometri l’ora. La rete Prisma coordinata da Inaf, che l’ha avvistata con ben 8 telecamere, ha tracciato un’area di probabile caduta che comprende, nei Comuni di Agliana e Quarrata, le frazioni de La Ferruccia, Sant’Antonio, Vignole, Olmi, Valenzatico, Case Ferretti fino a Lucciano. Il Museo continua a chiedere a chi abita o lavora in queste zone – e magari possiede orti, giardini e vivai – di controllare il terreno e, se è possibile, dare un’occhiata anche sui grandi tetti delle aziende.
La roccia misura pochi centimetri di diametro e pesa fra i 30 e i 100 grammi. È di colore nero intenso ed ha gli angoli smussati. Chiunque dovesse trovare un sasso con queste caratteristiche deve subito avvertire il Museo, magari inviando una foto, al numero 335 8486580 o inviare una mail a info@museoscienzeplanetarie.eu oppure a prisma_po@inaf.it.